Raddusa. Convegno sul grano duro

RADDUSA – Il grave stato di crisi in cui versa il comparto agricolo che in questo periodo registra pesanti flessioni sui prezzi del grano, incidendo notevolmente sulle marginalità destinate alle aziende agricole, che non riescono a recuperare i costi di produzione ed i vantaggi del “nuovo art. 68, ultimo passo verso le filiere organizzate” sono stati gli argomenti più importanti che sono stati trattati nel corso del convegno, svolto presso il Centro di Eccellenza “Città del Grano“ di Raddusa. Tantissimi gli esperti e gli addetti ai lavori di un convegno a livello regionale, che ha visto come coordinatore Roberto Angileri, amministratore delegato della “Pro Seme”, la società ennese, leader nel settore delle sementi. Ad aprire i lavori il sindaco di Raddusa, Cosimo Marotta, presenti i più alti dirigenti dell’Assessorato Agricoltura della Regione Sicilia, il dottor Costa, in rappresentanza dell’assessore regionale, Michele Cimino, la dottoressa Barresi, dirigente generale e il dottor Gioia direttore agli interventi infrastrutturali dell’assessorato. Il dottor Russo del Consorzio Ballatore ha evidenziato nel suo intervento come la produzione cerealicola in Sicilia non presenta quei requisiti di qualità che l’industria chiede. L’agricoltore nonostante rispetti un disciplinare di qualità frequentemente si trova a collocare il prodotto in una prospettiva di mercato deludente anche per le tante importazioni posizionate su prezzi più bassi. Interventi si sono avuti dai presidenti regionali delle associazioni di categoria, Diana per la Confagricoltura, Mulè per la Coldiretti e Gurrieri per la CIA, confermando il grave stato di crisi in cui versa il comparto agricolo che in questo periodo registra pesanti flessioni sui prezzi, incidendo notevolmente sulle marginalità destinate alle aziende agricole, che non riescono a recuperare i costi di produzione. Evidenziato che l’utilizzo delle sementi certificate ha consentito il raddoppio delle produzioni ed uno standard qualitativo notevole. Il Prof. Calcagno, ricercatore della Proseme e “ padre “ del Simeto ha comunciato la nascita di una nuova varietà “CORE”, ed i primi risultati registrati per produzione e qualità, sono estremamente positivi. L’intervento più atteso è stato quello del Prof. Frascarelli dell’Università di Perugia che ha illustrato i vantaggi del nuovo art. 68 per gli agricoltori, e tra questi la possibilità di ricevere dei soldi per la produzione di grano duro di qualità che arrivano sino a 300 euro per ettaro per tre anni ma con seme certificato.