In abbandono via delle Olimpiade ad Enna bassa

Enna. La cattiva coscienza è quella cosa dentro di noi che cerchiamo di non vedere finchè non siamo costretti. La cattiva coscienza di Enna si chiama viale delle Olimpiadi. Un viale che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per la città in quanto vi ha sede il 4° polo universitario della Sicilia, l’università Kore, ma che invece da anni è un orrendo biglietto da visita, una cartolina di ciò che Enna non dovrebbe essere ma che, purtroppo, è. Stiamo parlando dello “scarico della fognatura a cielo aperto nelle vicinanze della facoltà d’ingegneria”. A denunciare, tra le altre tante cose, in una lettera indirizzata al sindaco, agli assessori comunali e al presidente del Consiglio comunale, lo scenerario che si presenta alla vista di chi volesse percorrere il viale in corrispondenza della piazza della Legalità, è il Comitato promotore per i diritti dei cittadini, “spinto –come sostiene il portavoce del comitato, Gaetano Vicari- per far fronte alle annotazioni che i cittadini fanno presente”. Non è la prima volta, a dire il vero, che ci occupiamo di questa sconcenza. L’abbiamo fatto, dietro segnalazione del Movienbas, quando era ancora sindaco Rino Ardica, l’abbiamo fatto più volte con l’attuale amministrazione e proprio alcune settimane fa ne abbiamo parlato con il presidente del Consiglio comunale, Paolo Gargaglione, al quale abbiamo inviato tramite posta elettronica persino una copia di lettera in nostro possesso del direttore dell’area dell’Ausl 4, Giuseppe Stella. Nella quale nota il dott. Stella, datata 7 novembre 2005, indirizzata al sindaco, al direttore dell’Azienda ospedaliera Umberto I°, al prefetto e al direttore dipartimento di Enna, scriveva che quanto riscontrato presso la zona segnalata “rappresenta in maniera inequivocabile e come già ribadito in più occasioni, un reale rischio per la salute pubblica, oltre che una immagine indecorosa che si offre alla città, anche in considerazione che: trattasi di zona residenziale; nelle adiacenze del canale di scolo è stato ubicato un parco giochi frequentato da numerosi bambini; poco distante si trova la sede dell’Università e relative facoltà, meta giornaliera di numerosi studenti. Pertanto –scriveva ancora Stella- si ritiene necessario ed urgente mettere in essere, ognuno per la propria competenza, tutti i provvedimenti atti ad affrontare e risolvere la problematica relativa all’inconveniente riscontrato”. Dunque, una vicenda di degrado igienico sanitario che ha dell’incredibile, il liquame fognario lambisce persino il muro perimetrale dell’edificio della Kore, e che a distanza di tanti anni ancora non è stato risolto. “Siamo impossibilitati –ci dichiarò nel febbraio del 2008 la signora Gangi, il cui appartamento è a qualche decina di metri dalla fogna- ad utilizzare il balcone della cucina o aprire le finestre. Con mio marito, più volte, abbiamo pensato di vendere l’appartamento. E questo nonostante in passato si siano fatte numerose segnalazioni agli amministratori e ai responsabili del comune”.

Giacomo Lisacchi