La festa di S.Lucia a Valguarnera

Valguarnera. Anche quest’anno si rinnova la festa di Santa Lucia a Valguarnera. L’Associazione ‘Nuova Pro Loco’ Terre di Carrapipi in collaborazione della Chiesa Madre e dell’Unione Italiana Ciechi ha stilato in ricco calendario di eventi che vanno dal 10 a tutto il 13 dicembre. Giovedì l’inaugurazione della mostra omaggio a Santa Lucia con la partecipazione di caterina Augeri, Irene Faro, Giuseppe Guzzone, Don Filippo Salamone, Marcella Tuttobene e Dina Viglianisi, segue la Messa per non vedenti alla Chiesa Madre alla fine un concerto degli Amici della Musica con l’intervento dell’Ensamble vocale Ersu dell’Università di catania.
Venerdì presso la Sala consiliare convegno culturale su Santa Lucia, presiede Antonio Buttitta e relatori: Don Massimo Naro, Ignazio Buttitta e Maria Teresa Di Blasi. Sabato i famosi “vampi di santa Lucia che sfileranno accompagnati dalla banda, a fine serata nella piazzetta Arco di Litteri la sacra della cuccia, distribuita a cura dell’Istituto alberghiero di Enna. Domenica giornata prettamente religiosa con Sante messe nella mattinata e a sera la processione con il Simulacro della Santa.

“La nostra Associazione – afferma Giuseppe Accascina – è nata con l’intento di valorizzare al massimo il nostro territorio con una promozione costante di tutte le sue valenze religiose, folclori che, enogastronomiche, industriali, artigianali, storiche, economiche da realizzare in sinergia con le istituzioni, le varie associazioni e quanti hanno a cuore lo sviluppo e la crescita di Valguarnera.
Abbiamo così condotto sul fiume del tempo una ricerca certosina, rigorosamente scientifica, dove fede, folklore, costume, civiltà contadina e della miniera, vernacolo, ci hanno pian piano condotti a quel meraviglioso porto che è il passato, quell’ieri che non c’è più, facendoci riscoprire e ritrovare sapori e sensazioni antiche, tradizioni ataviche, consuetudini oramai desuete, rituali legati alla natura.
Abbiamo così varato le feste della luce in onore di Santa Lucia per riportarla ai fasti della antica tradizione puntando al risveglio di quei valori sommersi che di fatto sono anima e dna del nostro esseri carrapipani.
La festa è il giorno della esplosione esistenziale, dell’es collettivo. Ẻ il momento in cui ognuno esce dalla condizione di uomo solo per ritrovarsi parte di una comunità, un modo per ritrovare le proprie radici. La festa di Valguarnera appartiene a una comune, remota, koinè culturale che si ritrova in altri paesi della Sicilia e dell’area euro-mediterranea. Essa è estremamente suggestiva e affascinante per le celebrazioni delle radici antiche che si estrinsecano da un lato con i riti del fuoco caratterizzati dai pagghiola e dai burgia e dall’altro con la devozione della cuccìa, elementi tutti che hanno sì origine pagana riconducibile alla cultura greco-araba ma anche valenza religiosa cristiana.
Si tratta di un appuntamento secolare e solenne dove sacro e profano finiscono con l’essere un tutt’uno per esaltare la santa degli occhi. Scoprire Valguarnera solcata dalla luce delle fiamme e vedere il quadro di S.Lucia con la processione di fuoco del pagghiuolo gigante e dei pagghiola che attraversa le vampe dei burgia che bucano la notte lungo a strata i santi, è qualcosa di semplicemente affascinante e forse unico nella Provincia di Enna.
Il fuoco è elemento purificante: affascina, incanta e diventa cuore della festa, appuntamento con una tradizione capace di fare rivivere l’atmosfera e la magia di una serata che sa d’altri tempi.
La Sagra della Cuccia è l’altro momento esaltante della festa. La cuccìa, pare che la parola derivi da còcciu, è un’altra atavica tradizione. Ẻ fatta di grano saraceno bollito che viene consumato come un piatto povero, quasi penitenziale, con un filo d’olio e un pizzico di sale e pepe. Un rito che esiste sino ai nostri giorni anche se non mancano le trasformazioni, dovute al consumismo, in dolce con la crema pasticcera, la crema di ricotta e quella di nutella.
A questa esplosione di folkore abbiamo voluto dare anche un deciso taglio culturale con una mostra artistica e con un convegno etnoantropologico su S.Lucia con la partecipazione di qualificati artisti e di eminenti personalità del mondo culturale isolano.
Infine il tredici dicembre è la ricorrenza religiosa che segna il tempo della festa con la celebrazione eucaristica, la distribuzione dei “panuzzi di S.Lucia”, che rappresentano gli occhi della santa, e la processione con il fercolo.
Questa iniziativa religiosa-folkoristica è in definitiva un grande evento per una grande festa”.