TROINA. Il consiglio comunale ha approvato, nella seduta del 23 dicembre, la proposta di legge d’iniziativa popolare e dei consigli comunali: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”. La delibera sarà trasmessa alla segreteria generale dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), come prevede la l’art. 41 della legge regionale n. 1 del 10 febbraio 2004, che contiene norme sull’iniziativa legislativa popolare e dei consigli comunali. Con la stessa delibera, il consiglio comunale delega a rappresentarlo presso l’ARS, assieme agli altri consigli comunali che hanno approvato la stessa proposta di legge, i sindaci di altri 3 Comuni: Michele Botta di Menfi (Ag), Domenico Giannopolo di Caltavuturo (Pa) ) e Giuseppe Nicosia di Vittoria (Rg). Lo Statuto della Regione Sicilia prevede, con l’art. 12, che l’iniziativa legislativa spetta anche ai consigli comunali, stabilendo che, per proporre all’ARS una legge, i consigli comunali debbano essere almeno 40, rappresentativi di almeno il 10 per cento della popolazione siciliana. Con questa proposta di legge, i consigli comunali proponenti vogliono sancire il principio che “tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili”. E’ ricondotta al pubblico anche la gestione dell’intero ciclo delle acque “in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale” perché “il servizio idrico integrato è da considerarsi servizio pubblico privo di rilevanza economica”. La proposta di legge prevede inoltre la ripubblicizzazione della società di gestione delle acque Siciliacque, l’istituzione dell’Ente Siciliano per il governo delle acque e la risoluzione degli esistenti affidamenti a società private. I Comuni provvederanno direttamente alla gestione del servizio idrico integrato costituendo enti di diritto pubblico: aziende speciali consortili, consorzi tra comuni e società di capitali.

Silvano Privitera