Enna. Maltrattamenti a minori. Processo abbreviato per dirigenti Quadrifoglio

Enna. Rito abbreviato, dal prossimo 25 febbraio, per Mario Marasà, Francesco Maddalena, Luigi Riviera e Cristian Gino Tinebra, che sono quattro dei sette dipendenti della comunità alloggio “Il Quadrifoglio”, chiusa dopo un’incursione degli agenti della squadra Mobile nella sede di corso Sicilia il 5 giungo del 2007. Il PM Marcello Cozzolino ha chiesto il rinvio a giudizio dopo le attente indagini svolte sulla gestione del centro di accoglienza di bambini ed anziani disabili psichici. Si è aperta dinanzi al Gup del tribunale di Enna, per riprendere alla fine del mese prossimo, l’udienza preliminare a carico dell’amministratrice del centro Olimpia Arangio, difesa dall’avvocato Antonio Impellizzeri, di Stefania Cardaci, difesa dall’avvocato Michele Caruso, e Fabrizio Russo, difeso dall’avvocato Sergio Chiarenza del foro di Catania. L’avvocato Impellizzeri aveva evidenziato che nella vicenda “elementi di prova testimoniali, documentali e contabili” consentiranno di “confutare ogni accusa” ed andrà a dimostrare “la linearità e la correttezza” dell’operato di Olimpia Arangio. Mario Marasà, difeso dall’avvocato Giovanni Palermo, e che era collaboratore più fidato della responsabile, arrestato nell’operazione, scarcerato dopo qualche giorno, ha ottenuto il rito abbreviato, formula che consente, in caso di condanna, alla riduzione di un terzo di pena e che, soprattutto, consente di passare direttamente all’esame delle prove documentali. Maddalena e Riviera sono assistiti pure dall’avvocato Giovanni Palermo, mentre Cristian Gino Tinebra è difeso dagli avvocati Salvatore e Luigi Spinello. Il 25 febbraio, dunque, va ad aprirsi il processo col rito abbreviato, quindi si affronterà la discussione sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pm. Diverse le ipotesi di reato contestate alla direttrice del centro, Olimpia Arangio, e tra queste vi è quella di aver impiegato per scopi personali, o comunque estranei alle finalità della casa-alloggio, ingenti somme, ricevute da vari enti come comuni, Regione e Stato per altri scopi, mentre Maddalena, Riviera, Tinebra e Cardaci, operatori del centro, sono accusati di avere maltrattato i bambini anche a livello fisico e psicologico. In questo processo si sono costituiti parte civile alcuni familiari degli ospiti del centro, assistiti, tra gli altri, dall’avvocato Eleanna Parasiliti, alcuni dipendenti ed alcuni comuni.