Troina. Le false speranze occupazionali del Consorzio Nebrodi Calzature

TROINA. I gruppi consiliari del centrosinistra hanno chiesto al presidente Giovanni Suraniti di convocare il consiglio comunale per discutere del caso del Consorzio Nebrodi Calzature. E’ molto probabile che il presidente Suraniti accolga tale richiesta e convochi il consiglio comunale per venerdì 12 febbraio. Di questo consorzio proveniente dal polo manifatturiero delle Marche, che avrebbe dovuto produrre scarpe e ciabatte nel capannone della Tremoidraulica di Mare & Maccarrone preso in affitto nella zona artigianale, se ne parla dal mese di dicembre 2008. Sono tre le imprese di Macerata che hanno dato vita al Consorzio Nebrodi Calzature: Ideal Sport di Enrico Taffetani, la Società Artigiana di Lg di Luigi Gaiardini e la Golden Service di Marina Cingolani. Si disse, allora, che avrebbe iniziato a produrre, con un marchio tutto siciliano “Il Conte Ruggero”, 40 mila paia di scarpe prenotate. A regime, l’impianto avrebbe prodotto 250 mila paia l’anno di scarpe e ciabatte. E’ passato più di un anno da quando il sindaco Salvatore Costantino e i rappresentati del Consorzio per lo sviluppo della calzatura dei Nebrodi firmarono il protocollo d’intesa, ma la produzione di scarpe non è ancora iniziata. Sottoscrivendo quel protocollo d’intesa, il Consorzio si impegnava a creare “un distretto della calzatura nell’ambito locale denominato Nebrodi” mentre il Comune, da parte sua, metteva a disposizione gratuitamente il locali per la sede locale del Consorzio in via Conte Ruggero e ad attivare le procedure per ottenere eventuali incentivi pubblici. Si disse che ci sarebbe stato lavoro per circa 80 operai nella produzione di ciabatte, scarpe per bimbi e mocassini. Si prevedeva che tra gli addetti ci fossero state molte donne, che avrebbero potuto lavorare nello loro case seguendo alcune fasi del processo produttivo, come ad esempio la cucitura a mano. In una situazione di disoccupazione diffusa, soprattutto femminile, il solo pensare che a Troina sarebbe nata un’industria di scarpe suscitò molto aspettative e speranze. Alla selezione per essere ammessi ai corsi di formazione professionale si presentarono infatti circa 160 canditati di cui ne furono scelti 83. Questi 83 operaie ed operai selezionati hanno frequentato a loro spese (600 euro a testa) il corso di formazione della durata di alcuni mesi. Il corso è finito, ma il lavoro per la produzione di scarpe non è ancora iniziato.