Rifiuti, Fit Cisl: Regione convochi tavolo con sindacati

Affrontare in modo definitivo l’emergenza e velocizzare il percorso di riforma assicurando pulizia nelle città, mantenendo i livelli occupazionali, e provvedendo al pagamento delle retribuzioni. Sono le richieste della Fit Cisl per risolvere il collasso del sistema dei rifiuti: servizio sospeso in provincia di Palermo, dove i lavoratori del Coinres attendono parte dello stipendio di dicembre, gennaio e febbraio, difficoltà nel catanese dove l’Ato 3 è stato commissariato e ora anche nel messinese dove la ditta che si occupa della raccolta in 38 comuni (fra i più grandi Barcellona Pozzo di Gotto), la Gesenu attende dall’Ato 2 pagamenti per circa 25 milioni di euro, a rischio 131 posti di lavoro. E poi grandi promesse di intervento immediato sul riordino degli Ato rifiuti, condizioni igienico-sanitarie di diversi comuni della Sicilia allarmanti, retribuzioni ferme anche da oltre tre mesi. Da qui la richiesta del sindacato: non si può più attendere. I tempi dell’annunciata rivoluzione portata dalla riforma vanno accelerati – lamenta Dionisio Giordano, segretario Fit Cisl Ambiente – mentre si fanno annunci in cui si parla di riordino complessivo di tutto il sistema dei rifiuti, in una situazione già precaria esplode l’emergenza anche in comuni come quelli del messinese, realtà fino ad ora tranquille. La Fit esprime poi perplessità sul principio di privatizzazione previsto dalla normativa nazionale e ripresa dal ddl regionale è fondamentale – spiega Giordano – sottrarre questo servizio pubblico alle imprese del malaffare. Esprimiamo dunque le nostre preoccupazioni sul rischio che la privatizzazione svuoti gli enti locali del loro compito essenziale di garantire i diritti dei cittadini e agevoli grandi multinazionali e imprese del malaffare nella gestione di un servizio fondamentale per i cittadini. Sarebbe opportuno prevedere maggiore possibilità dei cosiddetti ‘affidamenti in house’ in una Regione come la Sicilia dove è piu’ opportuno che il servizio venga privato di rilevanza economica e sia gestito da ente pubblico. Per questo ribadiamo – conclude Giordano – la necessità di un tavolo di confronto con i sindacati che devono essere coinvolti nel percorso di riordino del settore nell’interesse sia dei lavoratori , che dei cittadini che hanno diritto ad un servizio puntuale e efficiente.