Enna. Ripresa la raccolta dei rifiuti

E’ stata una trattativa complessa, durata diversi giorni, quella tra il Prefetto, Giuliana Perrotta, collaborata dal vicario Giuseppina Di Dio Datola, il capo di gabinetto Sinicori, qualche sindaco (Agnello), i rappresentanti sindacali, il rappresentante legale dell’Ato Rifiuti, Michele D’Amico, l’Amministratore delegato di SiciliAmbiente, Totò Marchì, per evitare l’emergenza rifiuti, ma alla fine un soluzione condivisa si è trovata, anche se c’è voluto lo sforzo economico dei comuni di Enna, Piazza Armerina ed Agira, che assieme hanno messo a disposizione 433 mila euro, che aggiunti agli 833 mila euro svincolati dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di pagare le spettanze arretrate a tutti gli operatori ecologici dell’intero territorio provinciale. L’opera di mediazione svolta dal Prefetto, dottoressa Giuliana Perrotta, è stata notevole non solo a livello di contatti diretti tra le parti, ma anche nei confronti della Procura della Repubblica, che, svincolando 833 mila euro, ha dato un ulteriore boccata di ossigeno ai lavoratori di SiciliaAmbiente. Le disponibilità finanziarie messe a disposizione hanno assicurato l’immediata ripresa della regolare prestazione del servizio di raccolta dei rifiuti in tutti i comuni della Provincia ed ieri mattina, pur con tante difficoltà per l’entità dei cumuli di rifiuti, è iniziata la prima fase, quella di eliminare quei cumuli di spazzatura che condizionano il traffico, le attività commerciali oppure la situazione igienico-sanitaria davanti le scuole. La somma a disposizione, dunque, consentirà di tranquillizzare tutti sino a maggio per i comuni che hanno effettuato le anticipazioni, quindi per Enna, Agira e Piazza Armerina, mentre la fine del mese di aprile per tutti gli altri comuni ennesi. I sindaci hanno comunicato al Prefetto, che li ha sollecitato più volte, che sono disponibili ad attivare il fondo di rotazione.
Il rappresentante legale dell’Ato Rifiuti, Michele D’Amico, consigliato dal Prefetto, si è impegnato, inoltre, a valutare la possibilità di chiedere alla Procura della Repubblica il dissequestro degli ulteriori 700 mila euro da destinare al pagamento degli stipendi dei lavoratori. E’ necessario, comunque, che i sindaci incomincino a valutare con concretezza ad emettere le bollette per il pagamento del servizio di raccolta dei rifiuti perché se tutto questo non viene fatto, allora alla fine di maggior si tornerà a parlare di emergenza rifiuti e, quindi, ci sarà una nuova astensione da parte degli operatori ecologici, ed in quel momento si dovrà andare alla ricerca di altri soldi, di altre anticipazioni, di altre richieste al fondo di rotazione. Solo pagando il servizio si può sperare di avere continuità nella raccolta dei rifiuti solidi e sarà possibile iniziare al meglio la raccolta differenziata.