Enna: La parola ai “cittadini”

Enna. Non ha ancora un volto, ma ha già addosso il carico di aspettative di una società civile sempre più attenta alle esigenze della città. Lavoro, attenzione al sociale, viabilità, ambiente, infrastrutture, rilancio del turismo, sono gli argomenti che gli elettori vorrebbero che il futuro primo cittadino portasse avanti. “Chi vince le prossime elezioni dovrebbe innanzitutto attenzionare i problemi sociali di questa città. I casi delle tante persone che hanno bisogno di vivere quotidianamente –afferma don Vincenzo Di Simone, parroco della chiesa di San Cataldo-. In parrocchia viene gente che è disperata. Non sa dove sbattere il muso per sbarcare il lunario, per sopravvivere. E noi non possiamo supplire alle carenze, ai vuoti, alle lacune, alle disattenzioni dello Stato e del Comune. Quante volte mi sento dire: ‘l’assistente sociale non ci può aiutare perchè il comune non ha soldi; ho bussato a tante porte e non c’è lavoro; oppure lavoro, ma non mi pagano’. E vengono qui per chiedere aiuto e assistenza. Inoltre, Enna è una città sotto tono, non ci sono iniziative se non quelle piccole e sporadiche portate avanti da singoli cittadini o da gruppi. Il percorso turistico è vuoto, a zero, nonostante ci siano tanti monumenti e moltissime chiese artistiche. Il turismo è di tipo mordi e fuggi, limitato solo al Castello di Lombardia o, al massimo, al Duomo. Quando qualche turista entra nella nostra chiesa e lo introduco nel museo resta entusiasta, estasiato degli oggetti artistici e dei paramenti sacri esposti. Il nuovo sindaco si deve rimboccare le maniche e creare le condizioni per rendere attraente la città e catturare i turisti perché i tesori ci sono, bisogna solo valorizzarli”. “Il lavoro è la questione prioritaria, l’aspetto essenziale per qualsiasi ragionamento di sviluppo di questa città –dichiara Tommaso Guarino, segretario provinciale della Cisl-. Il prossimo sindaco, la nuova amministrazione, deve adoperarsi affinchè a Enna vengano create le condizioni per dare lavoro a chi non ce l’ha e di garantirlo a chi ha la fortuna di averlo. Per fare ciò bisogna intanto lavorare sulle infrastrutture e prima di tutto sulla mobilità perché Enna è una città bloccata che non ha spazi, che non attira persone da fuori. Si dovranno mettere in campo una serie di iniziative e di strumenti che possono attrarre investimenti. E gli investitori devono essere incentivati e favoriti. Il turismo e quant’altro sono aspetti importanti; però questa città a mio parere deve diventare sempre più una città universitaria che deve essere un obiettivo primario per la nuova amministrazione. Quindi, è importante dotare la città delle infrastrutture necessarie affinchè sia i giovani che vengono da fuori, che i cittadini possano beneficiare di tutti quei servizi che rendano la vita sociale tranquilla e soprattutto piacevole”. “Il futuro sindaco dovrebbe puntare intanto sulla vivibilità della città. Perché la città in questo momento è invivibile da un punto di vista del verde pubblico, di strade che sono tutte dissestate, del traffico. Dovrebbe rendere usufruibile il castello di Lombordia come era 30 anni fa e la Torre di Federico funzionante –dichiara Gaetano La Martina, ex consigliere comunale-. Ma deve avere anche il coraggio di ristrutturare gli uffici comunali che devono essere accessibili e al servizio del cittadino, soprattutto quello tecnico. Così come sono non funzionano”. “Vorrei un sindaco che non fosse di parte, che si batta affinchè in tutte le partecipate, le assunzioni vengano fatte con evidenza pubblica –afferma Mario Orlando, pensionato-. Sogno un sindaco che risponda del suo operato ai cittadini e non ai poteri forti che, ahimè, a Enna esistono. Un sindaco che si impegni a fare abbassare le tariffe dei rifiuti e dell’acqua tra le più care d’Italia e d’Europa; che non approvi supinamente i piani economici degli Ato, elaborati per lo più per mantenere i posti (senza lavoro) dei figli della politica e dei soliti noti a danno dei cittadini. Insomma, sogno un sindaco che lavori per il bene comune e non per il bene di una parte”. “Inviterei il futuro primo cittadino a prestare maggiore attenzione al fatto che i posti di lavoro vengano assegnati senza clientelismo e che pensi ai giovani –è il pensiero della prof.ssa Giuseppina Giliberto, presidente dell’associazione Fundrò-. Perché se non ci fossero i genitori dietro avremmo tanti delinquenti in giro che andrebbero alla ricerca delle necessità primarie. Questa è la priorità di Enna”. “A Enna manca un po’ di tutto. C’è una città in ginocchio, non saprei da dove partire prima, come del resto ritengo tutti gli ennesi –dichiara Francesco Monaco, edicolante-. Viabilità, strade dissestate, punti vendita che stanno chiudendo. La nuova amministrazione dovrebbe aiutare il piccolo commercio e per fare ciò c’è bisogno che si incentivi il turismo sfruttando le potenzialità del nostro patrimonio artistico. Invece di continuare a costruire palazzine a Enna bassa, si dovrebbero realizzare delle infrastrutture turistiche”. “Oggi fare il sindaco è molto difficile, proprio perché l’ente locale diventa sempre di più un ente autonomo dal punto di vista finanziario e le risorse sono ridotte –sostiene un imprenditore che vuole mantenere l’anonimato-. Chi vincerà le prossime elezioni dovrebbe innanzi tutto puntare alla rivalutazione della città in termini di abbellimento e qualità della vita, in base ad una progettualità quantomeno decennale. E’ necessario incentivare lo sviluppo della piccola e media impresa, investendo sui giovani che abbiano delle idee nuove”.

Giacomo Lisacchi