Enna. L’ Università Kore al centro del dibattito politico

Enna. L’Università Kore, nel corso di questa campagna elettorale, è stata al centro di critiche, discussioni, accuse perché probabilmente rappresenta una delle poche cose positive che si sono fatte nell’ultimo decennio e che ha dato al capoluogo ma anche a tutta la provincia una certa visibilità ed un incremento socio-economico non indifferente. Avere un’università di un certo prestigio, dare ospitalità a circa cinque-sei mila studenti è sicuramente un dato molto significativo sotto tutti i punti di vista, per cui è stato naturale mettere al centro delle diatribe politiche l’università ennese.

Quello che non è piaciuto a tantissimi ennesi la sistematica demolizione , sul piano qualitativo, di una entità scolastica che ha dato lustro a tutta la collettività ennese. Ed allora gli avversari, i nemici dell’università si sono scatenati parlando di parentopoli, di qualità scadente degli studi e dei docenti, insomma tutto ed il contrario di tutto pur di parlare male dell’Università.

I due candidati a sindaco Paolo Garofalo ed Angelo Moceri hanno parlato, con una certa insistenza, della possibilità di trasferire due facoltà ad Enna alta, in modo da consentire a tutta la città di subire gli effetti benefici della presenza dell’Università. Il trasferimento di due facoltà, così come ha avuto modo di chiarire il presidente della Kore, Cataldo Salerno, non è stato possibile perché la “residenza universitaria”, realizzata dove prima c’era la scuola Savarese, ancora non ha gli arredi e poi la Provincia regionale, che prima l’aveva donata al Consorzio Ennese Universitario, l’ha voluta restituita, così come le due ali del vecchio ospedale Umberto I di via Messina, che avrebbe, di fatto, ospitato le due facoltà, dove si stavano facendo lavori di ristrutturazione, abbattimento delle barriere architettoniche, stranamente sono stati richiesti nuovamente dall’Azienda sanitaria provinciale. Una marcia indietro molto sospetta, che sa tanto di ritorsione politica, ma che sostanzialmente ha privato l’Università di locali dove potevano essere trasferite due facoltà e per quanto riguarda la “Residenza Universitaria”, dove si potevano ospitare circa un centinaio di studenti, oltre agli altri servizi che poteva offrire. Riprendere la trattativa per utilizzare queste due strutture è un atto dovuto da parte della Provincia regionale e dell’Asp perché in un momento in cui da Siracusa e Ragusa arrivano attacchi spietati per cercare di “mediocrizzare” l’Università Kore e, quindi, toglierle il privilegio di essere, comunque, ancora il quarto polo universitario siciliano. Sarebbe opportuno che tutta la collettività ennese faccia muro per difendere quello che si è ottenuto con tanti sacrifici.