Enna. Targa a Pergusa sulla leggenda del ratto di Proserpina

Enna. “Attraverso un antro – che era in questi pressi – secondo la tradizione mitologica – cantata dal poeta Ovidio-Plutone- dio dell’averno – stringendo a sè – Proserpina – tenera e bella – corse bramoso verso l’abissale dimora”. Recita così, affissa ad un muro di roccia della stradella di servizio dell’autodromo di Pergusa, la nuova lapide inaugurata ufficialmente, ieri pomeriggio, alla presenza dell’assessore provinciale Dario Cardaci e di oltre un centinaio di cittadini ennesi, che ricorda appunto la leggenda del ratto di Proserpina legata al lago più famoso della provincia di Enna. La nuova lapide sostituisce quella originaria del 1960, allocata dall’allora sindaco Colajanni nelle vicinanze delle rive del lago, ma che “in occasione della costruzione della recinzione necessaria alla sicurezza dell’autodromo, rimase sepolta e di conseguenza nessuno si proccupò di rendere nuovamente visibile”. Fu attraverso i ricordi del presidente Gaetano Vicari e di alcuni componenti del Comitato promotore per i diritti dei cittadini che nel 1999 si potè individuare, dopo tanti anni, la lapide ormai coperta di erbacce e detriti. Da quel momento, partì liniziativa con l’obiettivo di far trasferire la lapide fuori dal recinto del circuito.

“Cosa che non è stata possibile, ma con la sensibilità della Provincia e dei suoi dirigenti tecnici –ha detto Davide Pirrera Rosso nel corso dell’intervento a nome del Comitato- si è trovata l’attuale soluzione, non rimuovendo quella di prima soprattutto per non rovinarla”. Nel corso della cerimonia è stato annunziato, inoltre, che probabilmente, grazie ad accordi con il proprietario del terreno dove si trova la grotta (cento metri dalla lapide) dalla quale, seconda la leggenda, Plutone emerse dall’oltretomba per rapire Proserpina, si potrà realizzare un sentiero per raggiungerla. L’altro traguardo che il Comitato si è prefissato è quello di realizzare un monumento con una statua raffigurante il ratto di Proserpina identica a quella che è rappresentata in una moneta del 44 a.C., il cui bozzetto è già stato predisposto dal prof. Giuseppe Marzilla, ex preside dell’Istituto d’arte. “La provincia è sensibile alle spinte che vengono dal basso –ha dichiarato l’assessore Cardaci- e in questo caso dal Comitato dei cittadini sempre attivo e puntuale nella valorizzazione della città. Questa iniziativa si inquadra in un ragionamento più grande che è quello di riscoprire quello che eravamo. E da questo tentativo speriamo che si possa rilanciare la città”.
Pietro Lisacchi