Salvato falchetto planato sulle gelide acque del fiume Alcantara

Recuperato tra i gorghi del fiume Alcantara, nel bel mezzo delle Gole, un neonato esemplare di gheppio, comunemente indicato dai residenti come il falchetto dell’Alcantara.
Il piccolo rapace, svezzato da appena qualche ora e non ancora capace di librarsi in volo in maniera autonoma, è planato nelle gelide acque del fiume ed è rimasto in balia della forte corrente fino a quando alcuni bagnanti hanno segnalato la cosa ai volontari della Scout Alcantara che hanno provveduto a salvare il rapace da una morte sicura.
Rifocillato e asciugato, Pietro (così è stato soprannominato il falchetto) ha diligentemente atteso l’arrivo di due vigili del fuoco che hanno poi, su indicazione del capo delegazione della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Moio, Francesco Mantineo, trasferito il rapace presso una struttura protetta di Messina. Il centro, di proprietà dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali, dato in gestione all’associazione Man (Associazione Mediterranea per la Natura), sorge sui monti peloritani che fanno da cornice allo stretto di Messina ed è diretto a livello sanitario dal dott. Fabio Grosso. Deborah Ricciardi è il direttore mentre Anna Giordano è il presidente onorario.
Tra i rapaci italiani il gheppio è uno dei più piccoli, appena 35 centimetri di lunghezza per 70-90 centimetri di apertura alare.
E’ il falco più diffuso in Europa e predilige gli spazi aperti con vegetazione bassa ove cacciare e luoghi sicuri ed elevati dove posarsi. Si nutre di piccoli roditori, insetti vari, lucertole, piccoli serpenti ed uccelli, quali storni, passeri ed allodole che caccia librandosi in cielo quasi immobile e gettandosi all’improvviso sulla preda.
Numerosi gli avvistamenti anche nei presso delle Gole dell’Alcantara con beneficio dei tanti visitatori che in questa stagione affollano una delle mete ambientali più significative del mediterraneo.
Pietro sarà quanto prima restituito in stato di libertà in quanto le sue condizioni generali sono buone.