Morgantina. “Mnemosyne”: uno spettacolo in continuo mutamento

Esito positivo per lo spettacolo del regista e coreografo Aurelio Gatti, “Mnemosyne”, che ha concluso la propria tournè all’interno del circuito “Epicarmo” e “Teatri di Pietra”, il 2 agosto a Segesta, dopo Cattolica Eraclea, Palazzolo Acreide e Morgantina. L’omaggio al ritorno della venere di Morgantina, ha fatto emergere ogni sera, un aspetto diverso: ora l’identità perduta di un territorio, ora l’incapacità politica di saper gestire la cultura, o l’allegria di un popolo che si prepara ad accogliere un grande ritorno, o ancora, la consapevolezza che il contributo per la crescita di una comunità debba provenire da tutti; restituendo così agli spettatori, tutta l’eterogeneità che componeva gli attori: Filippo Luna, Sebastiano Tringali, Elisa Di Dio, Ernesto Lama, Pietro Pignatelli, Raffaele Gangale; i ballerini: Gianna Beduschi, Gioia Guida, Paola Bellisari, Benedetta Capanna, Rosa Merlino, Carlotta Bruni, Annalisa D’Antonio, Giorgio Napoletano e Giuseppe Bersani, la banda musicale “A. Giunta” di Calascibetta, diretta dal M° Capizzi; Elisa Turlà, soprano; Antonio Pellegrino, violino; Maria Catalano, fotografa di scena, Filippa Ilardo, aiuto alla regia; ed il coro, composto da alcuni allievi del laboratorio “Teatro dei Territori”: Antonella Schirò, Rosalba Cannella, Noa Di Venti, Aurica Livia D’Alotto, Melania Calabrese, Aurora Tilaro per l’organizzazione.
“Lo spettacolo affrontava un tema delicato, ed unico quest’anno, all’interno del circuito Teatri di Pietra: l’identità, di un popolo, di una cultura, di un modo di agire politico, che poi conduce a delle conseguenze determinanti per il proprio stesso sviluppo, ma di cui non sempre ci si rende conto. L’incontro umano che c’è stato fra i vari elementi che hanno calcato la scena, è stato forte, considerando anche il poco tempo avuto a disposizione per costruirlo e far coincidere in modo armonico i momenti di danza, teatro e musica; il prodotto finale è stato un esperimento ogni sera, in ogni scena e in ogni attacco, dato il tema così attuale ma antico e bruciante per certi aspetti”, ha dichiarato il regista Aurelio Gatti, soddisfatto dello spettacolo e già proiettato nella prossima tournè che avrà luogo in Calabria, nei primi giorni di settembre.

Aurica Livia D’Alotto
foto Maria Catalano