Il declino di Pergusa

Enna. Traffico pressoché inesistente, strade quasi deserte, bar e ristoranti senza grande affluenza di clienti e alberghi dove il “tutto esaurito” è ormai un lontano ricordo. Questa la fotografia nei giorni di Ferragosto a Pergusa, dove il turismo, anche quello “tocca e fuggi”, è distante mille miglia. E’ bastato un “giro di ricognizione” fatto domenica scorsa, 15 agosto, per registrare la poca affluenza di vacanzieri verso la nostra zona lacustre, un dato, questo, legato soprattutto alla cancellazione di tutte le gare automobilistiche (internazionali, nazionali e regionali) che fino a quattro, cinque anni fa facevano di Pergusa il polo motoristico più importante da Roma in giù. Dallo scorso anno, inoltre, nessun grande evento canoro è stato organizzato nei grandi spazi della zona box e della chicane. Sono ormai lontani gli anni dei concerti della Nannini, dei Pooh, di Arbore, di Jovanotti ecc. In piena attività – unica nota positiva- l’area attrezzata del Geopark Rocca di Cerere sita nei pressi dell’ingresso dell’Autodromo dove i bambini, di giorno, trovano giochi e svago sotto l’occhio vigile dei genitori e dove i giovani, di sera, fino a notte fonda, s’incontrano per ascoltare musica e bere un drink. Non ci rallegrano più le serate musicali sotto le stelle a bordo piscine comunali, chiuse da oltre due anni perché inagibili.

L’anello d’asfalto dell’autodromo, dove prima sfrecciavano i bolidi della formula 1 e 2, le gran turismo e i monoposto della formula 3000, adesso è diventato una pista podistica e ciclabile, dove nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio si danno appuntamento gli amanti del footing e delle due ruote per “i giri” del lago. Una “riconversione” forzata, questa, causata dalle note vicende di inagibilità dell’autodromo. Nonostante gli annunci da parte dei vertici dell’Ente preposto, i problemi legati alla ripresa delle attività motoristiche sono rimasti irrisolti, col conseguente rinvio, anno dopo anno, della ripresa delle gare. Lo scultore Gesualdo Prestipino, da molti anni residente in una zona amena della collina degradante sul Lago, si rammarica del degrado cui è ridotto il Villaggio e tutta la conca pergusina, specie in questi ultimi anni. “Basterebbe poco, spiega, una maggiore pulizia in tutte le stagioni, più cura del verde pubblico attrezzato e più servizi per una decorosa accoglienza di turisti e vacanzieri”.

  
Salvatore Presti