Enna. Santuario di Valverde preso “d’assalto” dai fedeli
Enna-city - 26/08/2010
Enna. Sono entrati nel vivo i festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Valverde solennemente esposta domenica scorsa al Santuario di Valverde ed in questi giorni preso d’assalto dai fedeli per seguire le liturgie dedicate. Dopo la messa per gli ammalati, di lunedì, della famiglia martedì e dei procuratori, ieri, questa sera, alle 20, sarà la volta delle missioni.
Grande interesse, intanto, ha riscontrato in queste settimane la storia sulla confraternita di Valverde. Essa è ricca di contenuti storici sin dalla sua fondazione avvenuta per opera degli agricoltori nel 1799 rivivendo la società dei Cavalieri della Torre costituita per motivi patriottici per poi votarsi al bene comune che ancora oggi rappresenta il punto cardine della confraternita a cui va il merito di tenere vivi i festeggiamenti in onore della Madonna. Dopo secoli di presenza sul territorio, dove operò attivamente, la confraternita fu sciolta e ricostituita nel 1935. Fino agli inizi degli anni ’90, invece, era presente un comitato festa che si occupava dell’organizzazione dei festeggiamenti alla Madonna ed esso operava insieme alla confraternita.
Anche il Santuario ha vissuto molti episodi storici che hanno segnato anche la storia della città. Sulle spoglie di un tempio dedicato alla dea Cerere infatti nacque il Santuario di Valverde e grande fu l’opera di conversione di S. Pancrazio a cui si deve la nascita del cristianesimo ad Enna e la conversione degli ennesi. Ma nel corso dei secoli il Santuario ha subito eventi nefasti come quello del 1853 quando, nella notte dopo la festa, un incendio si propagò al suo interno distruggendo tutto, ma non il simulacro della Madonna a cui le si bruciò solo il manto. L’evento colpì i fedeli che subito vollero rifare la chiesa e il manto della Madonna in oro zecchino ed ancora oggi utilizzato nei giorni di grande festa anche grazie alla ottima custodia da parte della confraternita. A distruggere la chiesa, nel 1943, fu invece un bombardamento, ma anche questa volta come per miracolo la statua della Madonna ne uscì indenne con il solo braccio di Gesù rotto. Anche in quella occasione i fedeli spinti da un notevole spirito cristiano si adoperarono per la ricostruzione della chiesa il cui ultimo restauro risale al 1992 grazie all’interesse della confraternita che oggi continua a prendersene cura.
William Savoca