Regalbuto. API protesta per chiusura CUP

Regalbuto. Da stamattina i CUP (centri unici di prenotazione) della provincia di Enna, nell’ambito della riorganizzazione del servizio nel territorio, sono stati accentrati negli ospedali della provincia di Enna e nella sede centrale dell’ASP in viale Diaz a Enna. A Regalbuto i componenti di Alleanza per l’Italia, si sono recati nella piccola struttura del poliambulatorio per cercare di capire quale situazione si è venuta a creare con la chiusura dello sportello: “Oggi ci siamo recati in quello che dovrebbe essere il poliambulatorio della nostra città, per verificare di presenza la situazione che si è venuta a creare con la chiusura del CUP (entro unico di prenotazione). Entrando nella stretta saletta, – si legge nel comunicato – le luci della stanzetta dove era posizionato il CUP, era spenta, l’impiegato trasferito a Leonforte. Nella vetrinetta un avviso (poco leggibile) comunicava ciò che ignari cittadini avrebbero dovuto fare per prenotare una visita specialistica o un esame di laboratorio . A fornire maggiori notizie, un paziente medico, il quale ad ognuno forniva il numero verde telefonico a cui dovevano rivolgersi chi, con una richiesta del medico in mano, avrebbero dovuto prenotare. E’ inutile sottolineare la nostra indignazione per come uno dei fiori all’occhiello, considerato punto di riferimento per i paesi vicini, è stato ridotto il Poliambulatorio di Regalbuto. Dall’altra parte della sala del CUP, una ventina di pazienti (è giusto chiamarli così) si stringevano nella stretta sala d’aspetto in attesa del turno di visita.
E’ imbarazzante in ogni caso constatare che anche questa volta ci è stato tolto un pezzo di servizio al cittadino, tra il silenzio delle istituzioni politiche e della nostra amministrazione comunale.
E’ imbarazzante constatare come oramai siamo abituati a farci spogliare di tutto, senza reagire.
E’ imbarazzante, infine, assistere impotenti ai disagi di chi , in particolar modo degli anziani, le persone sole, i cittadini disagiati di Regalbuto, siano costretti per una visita specialistica rassegnarsi a dover ricorrere a medici specialistici privati per evitare l’odissea che dovrebbero affrontare per far valere il diritto di ognuno all’assistenza sanitaria“.