Violentarono nel 2003 ragazza disabile a Piazza Armerina. Arrestati in tre perché condannati

Piazza Armerina. Eseguito l’ordine di carcerazione di tre giovani, tutti definitivamente condannati in relazione alla violenza sessuale di gruppo avvenuta nel 2003, consumata dai predetti nei confronti di una ragazza ventitreenne disabile.
All’epoca dei fatti, la vittima era rientrata a casa in evidente stato di turbamento, con i vestiti sporchi di sabbia e delle contusioni alla gamba ed all’avambraccio. Per quanto le proprie capacità psichiche le consentivano di esternare il pensiero, raccontava ai due fratelli di essere stata condotta all’interno della villa comunale da alcuni ragazzi i quali, minacciandola, l’avevano fatta spogliare ed a turno ne avevano abusato sessualmente.
Allarmati dell’accaduto, il giorno seguente i due fratelli decidevano di seguire a distanza la sorella disabile la quale, ritornata alla villa comunale di Piazza Armerina, veniva nuovamente accerchiata dai giovani lì ad attenderla per abusare nuovamente di lei.
Resisi conto della situazione, i due fratelli iniziavano ad urlare riuscendo a far scappare i violentatori ed immediatamente richiedevano l’intervento della Polizia.
La volante intervenuta apprendeva la descrizione dei fuggiaschi e riusciva ad intercettare i giovani ancora nei pressi della villa, i quali venivano tutti riconosciuti ed additati come esecutori della violenza, sia da parte della vittima che dai due fratelli.
Condotti i fermati negli uffici di polizia ed avviate le indagini da parte degli investigatori per constatare le responsabilità dei violentatori, furono sequestrati gli indumenti della ragazza disabile indossati al momento della violenza, riscontrando la presenza di liquido biologico inerente proprio alla patita violenza oltre alle macchie di erba e terriccio compatibili con il luogo della descrizione.
Tre dei giovani di cui uno minorenne all’epoca dei fatti, furono arrestati e denunciati altri tre ragazzi, anch’essi minori.
Le risultanze investigative acquisite dagli uomini del Commissariato, dunque, venivano accolte dai giudici nei diversi gradi di giudizio, fino alla definitiva condanna per l’indicato reato di violenza sessuale di gruppo continuata, dando il presupposto alla carcerazione oggi eseguita dai poliziotti del Commissariato.