Rifiuti Enna. Decisioni Sindaci aumenteranno confusione e precarietà servizio

Enna. Rimane sempre precaria la situazione dei rifiuti in provincia di Enna e la decisione presa dai sindaci, nell’assemblea di venerdì, contribuirà sicuramente ad aumentare la confusione e la precarietà di un servizio che è sicuramente importante per la collettività ennese. Nella sostanza i sindaci hanno nominato un commissario liquidatore che sarà il dottor Michele D’Amico, e nel contempo l’assemblea ha deciso di affidare il servizio di raccolta dei rifiuti alla società che lo sta eseguendo, vale a dire SiciliAmbiente, ma al costo di 18 milioni e mezzo, che sarebbe la sommatoria dei piani economici che sono stati elaborati dai singoli comuni, servizio che rimarrà tale sino al 21 aprile del prossimo, giorno in cui verrà applicata la nuova legge sui rifiuti. Una cifra inferiore di sette milioni circa al piano elaborato dalla società SiciliAmbiente. Sostanzialmente nel 2003 il costo del servizio era di 19 milioni e 200 mila euro, dopo sette anni si riduce di quasi un milione. E’ chiaro che i conti non tornano e sicuramente SiciliAmbiente non sarà nelle condizioni di poter assolvere al servizio nelle maniera completa e quel che è peggio dovrà procedere al licenziamento di un centinaio di lavoratori, di effettuare la raccolta a livelli minimi e la raccolta differenziata,c he è la base della nuova legge sui rifiuti, continuerà ad essere un optional, rimanendo al 3 per cento, che è la percentuale più bassa registrata in Sicilia. Giovanni Barbano, presidente di SiciliAmbiente, interpellato non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulle decisioni dell’assemblea dei sindaci, ma è chiaro che, conosciuti tutti i punti trattati dai sindaci nell’assemblea di venerdì mattina, provvederà a studiarli e poi cercherà di convocare un’altra assemblea dei sindaci dove, chiaramente, indicherà che, a queste condizioni, dovrà licenziare parte del personale e sul piano del servizio farà il minimo possibile. Condizioni queste che sono penalizzanti per tutti, per i lavoratori, molti dei quali rischiano il licenziamento, per la società SiciliAmbiente che non potrà assicurare l’efficienza nel servizio, limitandosi a fare quello che è strettamente necessario. Ci sarà anche da vedere come reagirà il commissario straordinario regionale, che all’assemblea dei sindaci aveva chiesto il rispetto di alcuni punti programmatici, a cominciare dall’approvazione del bilancio, cosa che non è stata fatta, per cui si corre il rischio che qualche comune possa essere commissariato con procedura d’urgenza con tutte le conseguenze del caso. E’ anche evidente che i rappresentanti sindacali non accetteranno questo stato di cose per cui si potrebbe paventare uno sciopero in tutti i comuni da parte dei lavoratori ecologici, perché molti rischiano il licenziamento per mancanza di fondi. Rimangono ferme tutte le procedure che dovrebbero portare i sindaci ad emettere le bollette e gli utenti a pagarle.