Michele Crisafulli (Noi Siciliani) chiede le dimissioni del Governo e dell’Assemblea regionale

Sono stati in sessantamila a firmare la Petizione Popolare, proposta da “Noi Siciliani”, il cui presidente regionale è il leonfortese Michele Crisafulli (nella foto). Una petizione popolare necessaria perché “la vita sociale dell’Isola è caratterizzata da un degrado che si registra in tutti i campi, causato da malcostume, accaparramento, corruzione, caduta di valore morale dei partiti”.
“Una situazione – sostiene Michele Crisafulli, da anni a battagliare in campo politico – che incide maggiormente ed in maniera negativa nelle area depresse dove cresce paurosamente il tasso di disoccupazione, dove si impoverisce la vita culturale. Raffaele Lombardo ha tradito il voto dei Siciliani, in 2 anni, 4 governi, troppi, quando si è fatto troppo poco in favore della Sicilia. Al presidente Lombardo manca un organico progetto di sviluppo economico, sociale e culturale, finalizzato a creare un moderno governo dell’economia che sappia, applicando lo Statuto della Regione, orientare e valorizzare le immense risorse della Sicilia”.
Per Michele Crisafulli la Sicilia si trova in uno stato di arretratezza economica e sociale, le città sono immerse nell’immondizia, devastate dal dissesto idrogeologico, i siciliani abbandonati a se stessi, traditi da una classe politica indegna di rappresentarli. “Necessaria un’azione diretta per correggere la situazione – prosegue Michele Crisafulli – Bisogna lottare contro il malcostume e bisogna fare in modo che la Sicilia trovi al suo interno la forza per voltare pagina, facendo emergere una nuova classe dirigente e per questo è necessario un forte movimento di opinione pubblica-popolare al quale partecipino soprattutto i giovani, i lavoratori, le categorie produttive, le associazioni. A questo punto bisogna chiedere le dimissioni del Governo e dell’Assemblea regionale. “Noi Siciliani” con la petizione popolare sottoporremo al Presidente della Repubblica la necessità di un intervento per attivare le procedure di scioglimento dell’Assemblea Regionale”. Per Michele Crisafulli bisogna eliminare le Province, andando a risparmiare mezzo miliardo di euro l’anno, istituire i consorzi dei comuni che potrebbero essere più snelli e funzionali. Nel 2008 le Province hanno spesso 5 milioni di euro per consulenti ed esperti. Enna, Caltanissetta e Trapani spendono più per pagare stipendi, affitti e bollette che per investimenti produttivi. La Sicilia viene continuamente rapinata nel campo delle risorse petrolifere, i cui profitti vanno solo al Nord ed alle aziende del Nord, Val d’Aosta e Friuli ottengono agevolazioni e sconti sulla benzina, i siciliani no. La Sicilia produce il 300 per cento del petrolio che consuma ecco perché chiediamo la detassazione in Sicilia degli oneri fiscali. “Vogliamo che sia abrogata la legge regionale 44/65- conclude Michele Crisafulli – che equipara i compensi dei deputati regionali, dirigenti e dipendenti a quelli del Senato. Il bilancio preventivo della Regione Lombardia è di 72 milioni di euro, quello della Regione Siciliana 170 milioni di euro; ci sono ex deputati regionali, che, nonostante siano stati eletti senatori ed onorevoli, percepiscono compensi dalla Regione Siciliana”.