Alfredo Li Bassi al casting del film “Pagate fratelli” a Caltanissetta

Più tenue l’affluenza  di partecipanti rispetto a Mazzarino, per il film di Salvatore Bonaffini “Pagate fratelli”, svoltosi a Caltanissetta il 21 novembre scorso, ma costante la convinzione e la voglia di mettersi in gioco dai molti che sperano di prendere parte ad un film che tratterà la drammatica storia dei monaci di Mazzarino. A presiedere ai provini, oltre al regista, al coordinatore ufficiale di trucco e parrucco, Romualdo  Acquaviva; la sarta Enza Vaccaro; lo sceneggiatore, Daniele Russo, anche l’attore  palermitano Alfredo Li Bassi (nella foto) resosi noto con i film “Mery Per sempre” e “Ragazzi fuori”, e presente in seguito in varie serie tv e film.

1.Alfredo Li Bassi, conosciuto soprattutto per il film “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori”, entrambi di Marco Risi. Che ricordi hai di queste prime esperienze?

Con quelli che ora per l’appunto sono dei ricordi, mi si è aperto un nuovo mondo. Seppi del provino per caso, senza sapere nulla se non  che si trattava di storie di giovani delinquenti e che c’era l’attore Michele Placido,e questo primo film andò bene; “Ragazzi fuori”  è invece stata creata con le nostre storie, anche se non tutti eravamo stati in galera o avevamo avuto problemi con la giustizia come si vede invece nel film, ch’è stato forte per quei tempi , quasi 22 anni fa, perché parlava con un certo linguaggio di ragazzi di strada  dati alla delinquenza. E noto in molti dei casting che si svolgono in Sicilia, ci sono molti talenti, ragazzi che si mettono in gioco.

2.Ci vorrebbe allora la genialità di un nuovo Marco Risi per metterli a frutto

Io direi piuttosto alla Regione, che finanziariamente agevola molto le produzioni provenienti da altre parti d’Italia, di agevolare anche le associazioni e produzioni siciliane. La serie tv “Il capo dei capi” per esempio, ha avuto un grande successo, è stata acclamata per  la fotografia, la storia, il cast; ma a raccontare una storia nostra; e al tempo stesso universale, perché la mafia sa ramificarsi bene dove vuole, la mafia è potere;è intervenuta un produzione del centro-nord. Nei nostri territori abbiamo tutto ciò che serve per  fare buoni film, ma mancano aiuti e sostegni economici.

3.Ciò accade perché non rintracciano qualità nei risultati cinematografici o profitto?

Purtroppo in questo contesto ci sono molte persone che non appartengono al settore cinematografico ma fanno comunque richieste di finanziamento per propri progetti che poi non giungono neanche a termine.

4. Come nasce invece la tua partecipazione al film “Pagate fratelli”?

E’ una storia tosta questa, che incontrerà di certo delle critiche e io sarò un monaco cattivo. La trama è drammatica, e forse per questo ha suscitato il mio interesse sin dal principio.

E dopo?

Sto lavorando a due film: “Mafia, camorra, ndrangheta” e “Ragazzi fuori-20 anni dopo”, progetto quest’ultimo che inseguo da tanti anni. E sarò presente nella nuova serie tv “Il commissario Montalbano”, nel ruolo di un uomo non troppo buono…

Aurica Livia D’Alotto

Foto Maria Catalano