Enna. Successo del referendum, ma anche tante critiche per il Pd ennese
Enna-city - 11/12/2010
Un referendum, quello svoltosi ad Enna, contro l’appoggio al Governo Lombardo, che viene considerato un successo dalle segreterie ennesi ed una “pagliaccita” dallo stesso presidente della Regione, che, comunque ha creato fibrillazioni all’interno del Pd regionale e non è detto che non vi siano conseguenze letali per chi non vuole questo appoggio all’attuale governo regionale. Se da una parte Enzo Bianco e Giovanni Burtone dicono che il referendum bisogna allargarlo a tutta la Sicilia, altri autorevoli rappresentanti del partito di Bersani sostengono a cominciare dal segretario regionale, Giuseppe Lupo, che si tratta di “un voto alla Saddam” e Cracolici sostiene che si tratta di “nostalgici di Cuffaro” e che Crisafulli gestisce il partito in provincia come se fosse “cosa sua”, mentre Crisafulli risponde che Cuffaro ha sempre perduto ad Enna davanti ad un centrosinistra compatto e molti hanno dimenticato che proprio l’attività di Crisafulli e del suo gruppo ha consentito in provincia di Enna ad avere continui successi elettorali. Insomma ci sono turbolenze ovunque in provincia di Enna, come in tutta la Sicilia. Ovviamente altre reazioni si avranno non appena si conosceranno i risultati del referendum domenica sera ad Assoro, Catenanuova e Gagliano, tre comuni dove il Pd non è che sia maggioritario, ma più consistenti dovrebbero essere i risultati che si avranno domenica 19 dicembre quando si voterà negli comuni dell’ennese e tra questi vi sono Leonforte, Nicosia, Piazza Armerina e Villarosa, vale a dire quattro comuni dove l’amministrazione comunale è retta dal centrosinistra e da un sindaco appartenente al Partito Democratico. Qualche deputato regionale catanese sostiene che “la consultazione di Enna non vale niente”, invece vale parecchio se in tutta la Sicilia e tutti i giornali parlano del referendum di Enna, ma soprattutto su quel 97 per cento che dice chiaramente no all’appoggio al Governo Lombardo. Certo questa vicenda sta a testimoniare che il partito Democratico non è più quel partito compatto e rigido nei comportamento come lo era il Pci vecchia maniera, ma sembra essere un condominio dove tutti esprimono la loro opinione. E’ chiaro che questo referendum evidenzia lo stato di malessere che c’è alla base del partito Democratico, appoggio o meno al Governo Lombardo, ed è un malessere che va sicuramente esaminato con attenzione. Giudizi improvvisi ed affrettati non risolvono il problema, semmai lo peggiorano, ed ancora il referendum si dovrà svolgere a Catania e provincia, ed i cui risultati potrebbero essere più esplosivi di quelli di Enna perché allargherebbero a macchia d’olio questo malessere che sicuramente coinvolge tutto il vertice regionale del partito Democratico.