Villarosa. Salvò compagni da esplosione in galleria, moglie si appella a Napolitano

Villarosa. Aveva 19 anni e nonostante la giovane età “dimostrò grande senso di altruismo, di solidarietà e di coraggio, rischiando la vita per cercare di salvare quella dei compagni in pericolo”, che prima di lui erano entrati nella galleria di contrada Candela dove era scoppiato il grisou. “Il bilancio poteva essere ancor più pesante – ricorda Pino Vicari – se non ci fosse stato l’atto eroico di Liborio Oliva, un giovane operaio di Villarosa”. Vicari, nel dicembre di 60 anni fa, quando ci fu l’esplosione all’interno della galleria dove morirono il capofinestra Gino Lorenzoni e l’operaio Armando Giannotti e, subito dopo, nel tentativo di soccorrere i due compagni, altri 11 operai, si trovava a Troina inviato dalla Federazione del Pci per organizzare assieme al segretario provinciale degli edili della Cgil, Gaetano Milici, lo sciopero dei lavoratori che rivendicavano l’aumento dell’indennità di contingenza. Racconta e ricorda così, quella che fu una delle più grandi sciagure del dopoguerra. “Erano le 21,15 e ci trovavamo riuniti nei locali della Camera del lavoro con i rappresentanti degli operai per fare il punto dello sciopero in corso, quando sentimmo una tremenda esplosione. Si sparse subito la voce che era scoppiata la galleria della quarta finestra che passava quasi sotto il paese. Ci precipitammo sul posto dove trovammo una situazione drammatica. Ci fu una grande gara di solidarietà tra gli operai, che si buttavano all’interno della galleria ma non ritornavano indietro. In quei momenti convulsi vidi un giovane operaio, poi seppi che era di Villarosa e che aveva una certa esperienza in fatto di grisou, avendo lavorato in una miniera di zolfo, che si slacciò il fazzolettone che teneva allacciato al collo e, non trovando acqua per poterlo bagnare, non ci pensò due volte a inumidirlo con la propria urina e, messoselo in bocca, si precipitò all’interno della galleria riuscendo a riportare fuori tre suoi compagni svenuti. Nonostante fosse stremato, voleva contiunare a rientrare in galleria, ma glielo impedirono perchè le sue forze si erano affievolite. Anni fa contattai gli amministratori di Villarosa portandoli a conoscenza dell’atto eroico di questo loro conpaesano, ma non fecero niente per ricordarlo. Ora mi sembra giusto, visto che le vittime di quel tragico incidente hanno avuto conferito alla memoria la medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica, che anche Liborio Oliva abbia il giusto riconoscimento per quello che fece”. “Mio marito – ci ha dichiarato Maria Puntorno, moglie di Oliva- è morto dieci anni fa. All’epoca della disgrazia non eravamo ancora sposati, ma ne parlava sempre. Portò sempre sia nella mente che nel fisico le conseguenze di quel tragico giorno. I suoi polmoni furono intaccati dal micidiale gas e nonostante ciò non ebbe nessun riconoscimento”.

Giacomo Lisacchi