Natale di sangue a Barrafranca. Riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica

E’ stato un Natale di sangue domenica sera a Barrafranca dove un emigrante, Maurizio Marotta di 31 anni, residente a Colonia, è stato ucciso a colpi di pistola alla testa mentre si trovava all’interno della sua Alfa 166, discutendo con il fratello Gaetano, 32 anni, che è stato ferito da un colpo di striscio ad una gamba. Non è la prima volta che Barrafranca a Natale vive questi episodi violenti.
Si è trattato di un’esecuzione di stampo mafioso, segno evidente che la sua uccisione era stata decisa da chi vedeva in Maurizio Marotta (nella foto) un personaggio scomodo ed ovviamente la pista che si sta seguendo è quella del traffico stupefacenti, visto che l’emigrante barrese era da tempo attenzionato dai carabinieri che ne seguivano le tracce. Maurizio Marotta era rientrato a Barrafranca per trascorrere un periodo di ferie con i parenti, ma anche per far partorire la sua convivente, una ragazza polacca, Emilia D.E., che il 15 di dicembre ha dato alla luce una bambina nel reparto di Ostetricia dell’ospedale di Piazza Armerina, dove si trovava ricoverata sino a qualche giorno fa. Le forze dell’ordine conoscono molto bene Maurizio Marotta, un po’ meno il fratello Gaetano, sanno bene che lo stesso, in un recente passato faceva parte di un gruppo che era solito trasferire droga dalla Germania in Sicilia ed allo stato attuale, così come sostengono i carabinieri, è la pista privilegiata, ovviamente non si trascurano altre ipotesi ed i carabinieri stanno cercando di ricostruire i giorni che Maurizio Marotta ha trascorso tra Barrafranca e Piazza Armerina. Si spera anche che qualche indizio possa arrivare dalle dichiarazioni del fratello Gaetano, che sino ad ora ha detto poco o niente, affermando che il killer era travisato ed incappucciato, che ha compiuto la sua missione di morte in pochi secondi e poi è fuggito a piedi tra le viuzze di Barrafranca, probabilmente qualche complice lo aspettava poco lontano in macchina. La sua freddezza e la sua precisione lo indicano come killer professionista, in grado di eseguire la sua missione di morte e poi, senza panico, allontanarsi dal luogo dell’omicidio. In un primo momento i carabinieri erano stati allertati su un possibile incidente automobilistico, è stato il personale paramedico del 118 a chiarire al luogotenente Epifanio Giordano, comandante la stazione dei carabinieri, che si trattava di un ferimento grave a colpi di pistola e poi informato che uno dei feriti, appunto Maurizio, era deceduto durante il trasporto, e che l’altro stava raggiungendo l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con propri mezzi. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica, Calogero Ferrotti, sino ad ora hanno detto poco o niente, così come poco o niente ha detto Gaetano Marotta sulla figura del killer e su quello che suo fratello ha fatto in questi venti giorni di permanenza a Barrafranca.

E, nel pomeriggio di ieri, a distanza di meno di ventiquattro ore dall’efferato omicidio occorso nel comune di Barrafranca, si è svolta negli uffici del Sindaco, convocata dal Prefetto, dott.ssa Giuliana Perrotta, una riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica nel corso della quale sono stati esaminati alcuni specifici profili attinenti alla dinamica dell’episodio criminoso.

Nel corso della riunione presieduta dal Prefetto, con la partecipazione del Sindaco di Barrafranca, del Questore, del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, è stata approfondita in particolare la circostanza del ritardo con cui il locale Comando dei Carabinieri è stato avvisato dell’evento criminoso.

Si è potuto accertare, infatti, che nessuno di coloro che si trovavano in prossimità del luogo dell’attentato, ove tra l’altro insiste un bar da cui le vittime erano appena uscite, ha provveduto ad avvertire i carabinieri il cui intervento, pertanto, è avvenuto solo a distanza di tempo, su segnalazione del presidio di polizia del nosocomio di Caltanissetta presso cui i feriti erano nel frattempo stati ricoverati.

All’esito dell’incontro, è stato pianificato un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio ed è stato rivolto al Sindaco l’invito a promuovere iniziative dirette a favorire un’azione di sensibilizzazione della cittadinanza ad un atteggiamento di aperta e solidale collaborazione con le Forze dell’ordine e di massimo rispetto della legalità.

Il Comitato ha infine valutato l’eventualità di procedere all’irrogazione di sanzioni amministrative nei confronti di quegli esercizi commerciali i cui gestori, titolari di autorizzazioni di polizia, nello svolgimento delle loro attività sono comunque tenuti ad un comportamento collaborativo con le forze di polizia.