Sanità Sicilia: Programma operativo 2010-2012, piano salute, PTA, rete hospice e investimenti

La Regione siciliana è stata l’unica delle grandi regioni italiane sottoposta a Piano di Rientro ad essere “promossa” dai tavoli ministeriali che hanno valutato in modo più che positivo la puntuale esecuzione di tutte le rigorose misure previste. Di fatto, la Regione siciliana ha evitato il rischio di un commissariamento, riuscendo ad ottenere nel corso degli ultimi due anni lo sblocco di ingenti risorse economiche che erano state congelate (circa 700 milioni di euro sono già stati riassegnati alla regione, circa un miliardo di euro arriverà nel giro di pochi mesi quando anche le ultime misure produrranno gli effetti preventivati).
Sfruttando la metodologia del Piano di Rientro che ha permesso alla Sicilia il risanamento del sistema sanitario in termini di programmazione e l’ottimale utilizzazione delle risorse, la Regione siciliana ha responsabilmente deciso di dotarsi di un “Programma Operativo” per gli anni 2010-2012, condiviso con i ministeri della Salute e dell’Economia, quale strumento di monitoraggio degli interventi di sviluppo del sistema sanitario, funzionale ad assicurare una efficace utilizzazione delle risorse e quindi la sostenibilità della programmazione sanitaria delineata nel Piano regionale della Salute 2011-2013.
Il varo del “Programma Operativo” era peraltro una facoltà prevista dal legislatore nazionale,
Il “Programma Operativo” si snoda attraverso specifici interventi di sistema, finalizzati a consolidare i processi di rimodulazione della rete ospedaliera, di riordino del sistema di emergenza-urgenza, di potenziamento del territorio e degli strumenti di governo clinico e a promuoverne lo sviluppo con azioni di miglioramento della capacità di gestione e controllo cui si accompagnano interventi di efficientamento in alcuni settori specifici (farmaceutica, personale, beni e servizi, investimenti) mirati al corretto ed efficace uso delle risorse.
L’attuazione del Programma Operativo, attraverso il monitoraggio delle azioni, condurrà nel corso del triennio al raggiungimento di un completo equilibrio tra la garanzia dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini della Regione e le risorse necessarie alla loro attuazione.

Il Piano Regionale della Salute 2011-2013 della Regione Siciliana, che copre un vuoto lungo dieci anni (l’ultimo piano risale al 2000), si propone l’obiettivo di definire un sistema di salute funzionale al bisogno dei cittadini, ponendo alla base di tutto la centralità dell’utente come fulcro intorno al quale edificare il sistema sanitario. di offerta dei servizi.
L’offerta dei servizi viene riqualificata e articolata in un sistema di rete capillarmente esteso a tutto il territorio regionale, in modo rispondente agli effettivi bisogni di salute della popolazione e contemporaneamente vengono perseguite condizioni di equità ed universalità, a garanzia della tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini.
Il Piano sanitario è il frutto di una metodologia incentrata sulla condivisione delle premesse epidemiologiche, biostatistiche e socio-demografiche e dei consequenziali interventi ed obiettivi per il cui raggiungimento vengono introdotti strumenti e logiche innovative come le reti assistenziali secondo il modello Hub e Spoke, il potenziamento dell’offerta territoriale (incluse le strategie di prevenzione), la riqualificazione dell’assistenza ospedaliera e del sistema di emergenza e urgenza, l’integrazione sociosanitaria, il rilancio delle politiche del farmaco e l’implementazione di tutti gli strumenti di governo clinico e di gestione del rischio finalizzati al miglioramento della qualità e alla sicurezza dei pazienti.
Particolare rilievo nella programmazione sanitaria regionale viene assegnato ad alcuni ambiti specialistici prioritari di intervento come la salute materno – infantile, l’area dei tumori, del cuore, delle neuroscienze, la gestione del politraumatizzato, i trapianti, la salute mentale e le dipendenze.
Per la realizzazione del processo di rinnovamento e sviluppo della sanità siciliana, cui concorrono tutti gli attori del sistema, il Piano sanitario punta all’implementazione degli strumenti di comunicazione, formazione ed informazione nonché della ricerca e dell’innovazione tecnologica.
Il nuovo Piano regionale della Salute sarà applicato nei singoli contesti locali con i Piani attuativi delle Aziende sanitarie che saranno sottoposti a sistematico monitoraggio, attraverso l’introduzione di un sistema di verifica e controllo per obiettivi e valutazione dei risultati.

Il PTA (presidio territoriale di assistenza) è il nuovo modello di organizzazione dell’assistenza sanitaria che ha l’obiettivo di facilitare al paziente l’accesso ai servizi e l’iter assistenziale complessivo: rappresenta una importante e moderna risposta di salute del nuovo sistema sanitario (una sorta di “casa della salute”).
Gli obiettivi primari del PTA sono:
– organizzare in modo appropriato, efficace ed efficiente i percorsi dei pazienti in relazione ai loro bisogni di salute, con particolare attenzione alle persone con patologie a lungo termine, che costituiscono una delle maggiori sfide per il sistema assistenziale;
– promuovere percorsi assistenziali, integrati tra loro, che saranno responsabilmente seguiti da un insieme di professionisti (medici e infermieri) impegnati nella filiera di cura e assistenza.
Il PTA è dunque la “porta unica di ingresso” del cittadino ai servizi territoriali di assistenza e garantirà in particolare:
– l’assistenza sanitaria di base, specialistica e diagnostica, che nel PTA viene riqualificata attraverso l’istituzione di ambulatori infermieristici, ambulatori integrati MMG – specialisti per i pazienti cronici e Day Service territoriale per i pazienti cronici più complessi;
– i punti di primo intervento (PPI), gestiti attraverso la rete delle cure primarie (medici di medicina generale (MMG), pediatri di libera scelta (PLS), medici di continuità assistenziale) per le urgenze di livello medio e basso (codici bianchi e parte dei codici verdi). Previsto anche il collegamento con un Punto territoriale di emergenza (PTE), incluso nella rete dell’Emergenza-Urgenza, qualora vi siano effettive necessità connesse all’erogazione del servizio (ad esempio, per i presidi extracittadini distanti dalle strutture ospedaliere dotate di pronto soccorso);
– una rete delle cure domiciliari: il “punto unico di accesso alle cure domiciliari” sarà integrato alla rete del Cup (centro unico di prenotazione);
– altre forme di assistenza territoriale come l’ambito della prevenzione, l’area consultoriale, la salute mentale e tutti gli altri servizi del distretto.
Il PTA non ha un modello rigido, le strutture potranno avere “dimensioni” diverse a seconda delle potenzialità di aggregazioni fisica dei servizi.


L’implementazione della rete di cure palliative e della terapia del dolore è un preciso obiettivo della programmazione sanitaria. Nel maggio del 2009 è stata definita la nuova organizzazione della rete, riprogrammando la dotazione dei posti residenziali in Hospice (portandoli complessivamente a 165 posti, corrispondenti all’indice di 0,33 per 10.000 abitanti), e riprogettandone il funzionamento intorno ai bisogni della persona, indicando le modalità di accesso alla rete, i livelli di intervento rispetto alla natura del bisogno, i profili di responsabilità, gli aspetti organizzativi, quelli tariffari e della formazione degli operatori nonché i collegamenti con le altre reti di servizi sul territorio a garanzia dell’unitarietà del percorso assistenziale.
La nuova organizzazione della rete ha già prodotto eccellenti risultati: i posti residenziali in hospice attivati, a fronte di 51 risultanti all’inizio del 2009, sono 89 con un incremento del 70% circa. Gli altri 76 posti letto saranno attivati a breve scadenza, come riportato dalla tabella allegata.
La legge di riforma del servizio sanitario regionale ha determinato condizioni favorevoli per lo sviluppo della rete regionale di cure palliative e per una efficace integrazione nell’ambito dei servizi sul territorio, specie nelle province in cui si è realizzata la costituzione di un’unica Azienda sanitaria territoriale.
Coerentemente, il Piano Sanitario Regionale 2011-2013 in corso di approvazione prevede l’ulteriore completamento della rete fino al raggiungimento del parametro dello 0,5 p.l. per 10.000 abitanti.
Un ulteriore passo avanti nella programmazione di settore è stato effettuato con la costituzione di un coordinamento regionale della rete delle cure palliative e della terapia del dolore per la governance unitaria del processo di attuazione degli adempimenti scaturenti dalla normativa nazionale e regionale, ciò a garanzia dell’omogeneità dei percorsi su tutto il territorio e dell’uniformità di accesso ai servizi di rete.

L’art. 20 della legge 67/88 è la struttura portante dell’ammodernamento del patrimonio sanitario pubblico nazionale e dell’implementazione delle dotazioni tecnologiche negli ultimi decenni. E’ stato finanziato, nel tempo, da successive leggi.
Oggi la Regione siciliana ha una disponibilità di fonti finanziarie per nuovi investimenti in Sanità da programmare pari a € 845.400.332,02 (cui la Regione deve compartecipare con il 5%).
Nell’ambito degli accordi sottoscritti dalla Regione rientra anche l’accordo di Programma definito in attuazione dell’art.79 (che riguarda le attività di consulenza direzionale per le 17 aziende sanitarie nei prossimi tre anni al fine di uniformare e rendere coerenti i processi gestionali e contabili).
Per la prima volta l’assessorato per la Salute compie un lavoro di pianificazione complessiva con il quale sono stati delineati i fabbisogni e le priorità di intervento cui sono destinate risorse rese disponibili dalle diverse fonti finanziarie comunitarie, nazionali e regionali, da programmare e gestire secondo un approccio integrato.
A partire da criteri coerenti già con il Piano di rientro e obiettivi strategici definiti – cui concorrono anche il Piano operativo di sviluppo (per il consolidamento dell’equilibrio economico e della razionalizzazione della spesa sanitaria) e il Piano Sanitario Regionale (per la metodologia di intervento rispetto ai bisogni di salute della popolazione siciliana) – le Aziende sanitarie hanno formulato proposte di intervento per aumentare qualità, equità ed accessibilità all’offerta dei servizi erogati, soprattutto sul territorio, finalizzate anche all’accreditamento, nonché interventi di sistema per completare la dotazione, in ogni provincia, di almeno un ospedale completamente attrezzato per livelli di complessità.
Tutti gli interventi per il completamento dell’adeguamento tecnologico sono stati selezionati anche sulla base della loro cantierabilità. E’ stata valutata in modo adeguato l’importanza, in termini di priorità, degli investimenti sul territorio per l’adeguamento dei PTA (presidi territoriali di assistenza) e dei PPI (punti di primo intervento).
Nella seconda fase saranno previsti gli interventi non cantierabili immediatamente; gli interventi di sistema (realizzazione di grandi strutture ospedaliere) sono previsti nella prima fase solo a livello di definizione del progetto e sono programmati “a cavallo” tra le due successive fasi.