Torna sulle scene siciliane “Geometrie della passione” di Aurelio Gatti

“Cassandra, come anche Clitemnestra, rappresenta tutti gli aspetti che una donna serba dentro se stessa, dai più evidenti a quelli più nascosti e primordiali; lei vede e sente tutto, ma non serve che dica cosa vede perché è condannata a non esser creduta, e il tradimento a non esser perdonato” ha dichiarato la danzatrice Luna Marongiu, da anni al seguito della Compagnia teatrale “La bottega del pane” ed ora nuovamente in scena con lo spettacolo diretto dal regista e coreografo Aurelio Gatti, per la drammaturgia dell’attrice e regista Cinzia Maccagnano: “Geometrie della passione”, tratto da Omero, Eschilo, Yourcenar, che da più di 3 anni calca le scene italiane.

L’illusione fomenta l’attesa, un’amara consapevolezza cementa un piano di vendetta punitiva che non risparmierà né vittime né carnefici. Nel mezzo la speranza di giungere ad un compromesso: la paziente accettazione dell’estranea, della “maga turca” portata come trofeo dalla guerra di Troia, dal vittorioso Agamennone, il re degli Achei.

Sarebbe disposta anche a questo la moglie Clitemnestra, regina di Micene, pur di riaverlo definitivamente con sé dopo 10 anni di lunga attesa; 10 anni che le hanno rivelato allo specchio ch’è invecchiata, che qualcosa è andato perduto, che il sacrificio della figlia Ifigenia alla Dea Diana dallo stesso padre, gli ha tolto gli onori di esser considerato tale, ed ora, l’introduzione in casa della sua nuova donna, Cassandra, le ha tolto ogni possibilità di tornare ad esser donna amata dal proprio sposo.

 Una geometria di passioni e tradimenti, questa, che rende protagonisti Clitemnestra, Cassandra e Agamennone, di una contesa triangolare dell’amore che non può che sfociare nella tragedia ; monologhi verbali, gestuali e spaziali li pongono in un continuo relazionarsi armonico e conflittuale che non trova soluzione e non lascia in pace lo spettatore, incalzato dal gioco di luci e dalle musiche di Corelli, Grieg, Mahler, Hindemith, Zimmer, Tartini. Maestosi e versatili i 3 interpreti: Cinzia Maccagnano è una fragile e imprevedibile Clitemnestra, che modula con la parola la gestualità delicata e decisa di un Aurelio Gatti che assume con maestria il difficile ruolo di rappresentare un Agamennone vincitore e vinto, e a sua volta, accompagna Luna Marongiu , l’indovina Cassandra; nella sua danza fatale verso la fine; verso la meraviglia del pubblico di Castelvetrano che ha riempito nel pomeriggio del 21 gennaio, il Teatro Selinus di numerosi giovani delle scuole medie superiori e d anche studenti dello storico Istituto dell’I.N.D.A.

Livia D’Alotto
foto Maria Catalano