Sportello unico per le attività produttive (Suap)

Enna. Entro il 28 gennaio, i Comuni dell’Ennese che hanno già avviato lo sportello unico per le attività produttive (Suap) devono inviare al Ministero dello sviluppo economico l’attestazione sul possesso dei requisiti tecnici minimi previsti utilizzando la procedura telematica disponibile sul sito www.impresaiungiorno.gov.it. Nel caso in cui i Suap dei Comuni non abbiano questi requisiti minimi, le relative funzioni sono delegate automaticamente alla Camera di Commercio di Enna. Questo vale anche per quei Comuni che il Suap non l’hanno neppure avviato. I requisiti minimi richiesti sono: casella di posta elettronica istituzionale certificata; firma digitale; software per la lettura di documenti firmati digitalmente; protocollo informatico; sito web del Suap. E’ probabile che si creino più problemi di quanto se ne vogliano risolvere con il riordino della disciplina del Suap, che prevede in trasferimento delle funzioni alla Camera di commercio nel caso in cui non si stato attivato o che non abbia i requisiti minimi richiesti. Al Suap il Dpr n. 166 del 30 settembre 2010 attribuisce anche le competenze dello sportello unico per l’edilizia produttiva. E’ molto probabile che la Camera di commercio di Enna, nei prossimi mesi, dovrà farsi carico delle funzioni di molti Suap dei Comuni dell’Ennese. Non tutti e venti i Comuni dell’Ennese, soprattutto quelli più piccoli, li hanno attivati. E quelli che li hanno attivati, che si contano sulle dita di una mano, devono dotarsi subito di quei requisiti minimi, di natura informatica e telematica, se non vogliono farsi togliere il Suap, con tutte le conseguenze che ciò comporta per le imprese. Tutto viene centralizzato ad Enna, presso la Camera di commercio, che dovrà occuparsi non solo dell’iscrizione dell’impresa e dell’acquisizione degli atti di assenso degli altri enti all’avvio di un’attività produttiva, ma anche degli aspetti edilizi ed urbanistici più strettamente connessi alle attività produttive. E’ sensato chiedersi quali rivolgimenti organizzativi tutto ciò comporta per la Camera di Commercio. Ma se si è arrivati a pensare di trasferire le competenze dei Suap dai Comuni alla Camera di commercio, qualche responsabilità i Comuni devono pure averla. I Comuni dell’Ennese hanno commesso l’errore di considerare il Suap, di cui si parla dal 1998, alla stregua di un ufficietto da aggiungere agli altri. Li ha concepiti ad attuati come degli uffici commercio allargati. Non hanno colto la portata innovativa del Suap attorno al quale andava rimodulata l’intera organizzazione degli uffici e dei servizi del Comune. Ed è una responsabilità che ricade sulle amministrazioni comunali di centrodestra e di centrosinistra, senza alcuna distinzione. Tutto questo, che non è un piccolo dettaglio, la dice lunga sulla qualità del ceto politico locale complessivamente considerato, che, in questa decennale vicenda del Suap, ha mostrato di non essere affatto perspicace e lungimirante.

Silvano Privitera