Enna. Salvatore Virzì, nominato componente sezione consultiva Consiglio di giustizia amministrativa

L’avvocato Salvatore Virzì del foro di Enna è stato nominato, in una della sedute del Consiglio dei Ministri, componente della Sezione Consultiva del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana. La nomina, che fa seguito alla designazione da parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa di Roma (l’organo di autogoverno della giustizia amministrativa), costituisce un indiscutibile riconoscimento per il professionista ennese, stimato cassazionista, che vanta una venticinquennale esperienza nel diritto amministrativo.
Nell’esprimere il proprio parere favorevole alla nomina, obbligatorio per legge (186/1982), il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa di Roma ha formulato nei confronti dell’avv. Salvatore Virzì una “valutazione di piena idoneità all’esercizio delle funzioni di consigliere di Stato, sulla base dell’attività e degli studi giuridico-amministrativi compiuti e delle doti attitudinali e di carattere”.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, che, come è noto, è organo d’appello sulle pronunce adottate dal T.A.R. Sicilia (sezioni di Palermo e di Catania), è anche organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo regionale, perché è previsto il suo parere sia su tutti gli atti di natura regolamentare adottati dal Governo regionale, sia sui ricorsi straordinari presentati al Presidente della Regione avverso atti regionali o di enti vigilati dalla Regione, come gli enti locali, ai sensi dell’art. 23 dello Statuto Siciliano.
Il professionista ennese viene elevato al rango di magistrato perché ai componenti del C.G.A., che è una sezione del Consiglio di Stato, “si applicano le stesse norme concernenti lo stato giuridico e il regime disciplinare dei magistrati del Consiglio di Stato”.
Qualche anno fa l’avvocato Salvatore Virzì fu incaricato dall’ onorevole Bobo Craxi, allora segretario del Nuovo P.S.I., di patrocinare al TAR di Catania il ricorso per l’annullamento delle elezioni per il rinnovo delle cariche di Sindaco e del consiglio comunale di Messina, alle quali aveva preso parte anche una lista promossa dall’on. Gianni De Michelis, che pretendeva, in conflitto con il figlio di Bettino Craxi, di usare il simbolo del Nuovo P.S.I.. Allora la controversia giudiziaria, che assunse eco nazionale, si concluse con l’estromissione della lista di Gianni De Michelis e la vittoria di Bobo Craxi e dall’avv. Salvatore Virzì.