Agrigento. 66esima Sagra Mandorlo in Fiore: Baccini, Misseri e De Andrè
Enna-Cronaca - 08/02/2011
La Liguria incontra la Sicilia in un originale concerto dedicato alla musica d’autore di qualità. Da Genova Francesco Baccini e Cristiano De Andrè incontreranno sul palco agrigentino del Teatro Pirandello Rosalia Misseri, inconfondibile voce di grandi musical e sicula doc.
L’inedito trio chiuderà la settima edizione dell’Etnofestival del Mandorlo, manifestazione musicale nell’ambito della sessantaseiesima Sagra del Mandorlo in fiore, con una selezione dei brani più accreditati del proprio repertorio in un’interazione vocale e musicale che lascia intendere atmosfere suggestive e di grande effetto.
Cantautore della “scuola genovese” tra i più eclettici del panorama musicale italiano, Francesco Baccini nel 1990 vince il Festivalbar con Sotto questo sole, in coppia con Paolo Belli e i “Ladri di Biciclette”. È con Nomi e cognomi del 1992 ad ottenere il maggiore successo commerciale, affermandosi come erede della tradizione dei cantautori liguri. Nel 1993, in occasione dell’uscita di Nudo, dove c’è Ho voglia di innamorarmi, una delle sue canzoni più famose con un libro omonimo pubblicato da Bompiani affida alla pagina scritta la meditazione e le storie dei suoi primi anni di vita e di musica. Nel 2010 Francesco Baccini ha festeggiato vent’anni di carriera artistica pubblicando Ci devi fare un gol – le mie canzoni più belle, un cd antologico in cui il cantautore genovese reinterpreta i suoi principali successi (oltre a tre inediti, Ci devi fare un gol, Maschi contro femmine e Vedrai vedrai di Luigi Tenco) e un libro-intervista curato da Andrea Podestà e Marzio Angiolani, Francesco Baccini. Ti presto un po’ di questa vita, edito da Zona. Recentemente ha presentato a Genova lo spettacolo Baccini canta Tenco, rivisitazione in chiave da “terzo millennio” della figura di Luigi Tenco. Il tour, dopo un’applauditissima anteprima a Genova, sta interessando i teatri di tutta Italia (la regia e la scenografia sono di Pepi Morgia).
Il nome di Rosalia Misseri viene alla ribalta con Notre Dame de Paris, opera popolare in due atti, tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, con le musiche di Riccardo Cocciante, versione italiana riscritta da Pasquale Panella e produzione di David Zard. Dopo accurate e innumerevoli selezioni, viene scelta nel ruolo della zingara Esmeralda e da subito comincia a lavorare sulle canzoni, Nel 2003, Rosalia viene notata da un altro grande cantautore italiano, Lucio Dalla, che la sceglie come protagonista assoluta della sua Tosca Amore Disperato. Rosalia Misseri non e’ solo conosciuta come interprete teatrale ma e’ nota anche al pubblico televisivo, che dal 2004 in poi la vede partecipare alla serie di trasmissioni musicali “50 canzonissime” prodotte e organizzate da Bibi Ballandi e condotte da Carlo Conti dal teatro Ariston di Sanremo, una sorta di rassegna delle piu’ belle canzoni che hanno segnato i nostri tempi. Rosalia ha cosi’ l’occasione di farsi conoscere al grande pubblico come splendida interprete dei brani piu’ belli della musica d’autore italiana e straniera.
Figlio del celebre cantautore Fabrizio De André, Cristiano cresce in un vivace ambiente culturale, dove teatro e musica sono componenti quotidiane. Villaggio, Tognazzi, Tenco, Lauzi, Paoli e De Gregori sono amici ed abituali frequentatori di casa De André. A 11 anni Cristiano si avvicina con successo alla chitarra, a 17 al violino, che studia per cinque anni al Conservatorio Paganini di Genova. Compone le prime musiche per alcuni spettacoli goliardici in scena al Teatro Popolare di Genova, ma sarà Massimo Bubola, che conosce Cristiano dai primi anni ’70, quando inizia a collaborare con il padre Fabrizio, a fargli incontrare un gruppo di ragazzi di Verona con i quali inizierà a fare musica. Sono Carlo Facchini, Marco Bisotto e Carlo Pimazzoni, i componenti del gruppo “Tempi Duri”, con i quali nei primi anni ’80 inizia l’avventura musicale. Nel 1982 esce il primo singolo dei Tempi Duri, l’anno dopo l’album di esordio “Chiamali Tempi Duri” e quindi un tour. Con il gruppo Cristiano accompagna il padre Fabrizio in alcuni suoi tour: come nel 1981 o nel 1984 nella tournée “Creuza de ma”. Poi i componenti del gruppo partono per il servizio militare e la band si scioglie. Nel 1985 Cristiano intraprende la carriera di cantante solista e partecipa al Festival di Sanremo tra le nuove proposte con il brano “Bella più di me”, raccogliendo consensi di pubblico, arrivando al 4° posto e vincendo il premio della critica. Seguono alcuni singoli, ma per un lavoro più completo si deve attendere il 1987 con l’album “Cristiano De André” comprendente la delicata “Briciola di pane” dedicata all’ appena nata figlia Fabrizia. Album realizzati con la collaborazione di Fio Zanotti e Massimo Bubola. Nel 1990 esce “L’albero della cuccagna”, album ispirato e ricco di contenuti. Partecipano alla realizzazione artisti di talento quali: Mauro Pagani, Vince Tempera, Ellade Bandini, Fabrizio Consoli, Ares Tavolazzi e l’immancabile Massimo Bubola. Nel filone della canzone d’autore e con un personale tono ironico si inserisce l’album del 1992 “Canzoni con il naso lungo”. Album maturo, immediato e ricco di energia. Importante la collaborazione con l’amico Eugenio Finardi. Torna Bubola ora nella veste di produttore artistico. Nel 1993 Cristiano torna dopo otto anni al Festival di Sanremo, questa volta nella categoria “campioni”. Presenta “Detro la porta” un brano di notevole intensità lirica composto con Daniele Fossati. E’ un grandissimo successo: il secondo posto assoluto, il premio della Critica, il Premio Volare; il generale apprezamento del pubblico e di tutti i media per il brano e per l’interpretazione permettono di attribuire a “Dietro la porta” la qualifica di vincitrice morale del Festival 1993. E’ un’immensa soddisfazione per Cristiano che vede ripubblicato il precedente album con l’inserimento del brano sanremese. Nell’aprile 1995 esce “Sul confine”, in cui Cristiano è accompagnato da fedeli amici che hanno contribuito alla scrittura di questo intenso disco, tra gli altri Carlo Facchini, Eugenio Finardi, Stefano Melone, Massimo Bubola, Oliviero Malaspina, Daniele Fossati, Manuela Gubinelli ed il padre Fabrizio nel brano “Cose che dimentico”. La forza interpretativa di Cristiano viene esaltata dalla profonda e sentita composizione delle canzoni: in questo album si possono avvertire gli intensi mutamenti interiori e stilistici che gli hanno permesso di realizzare un’opera così convincente. Sono canzoni di frontiera nate da un lungo periodo di ricerca professionale e personale. La maturità di cui si parla è arrivata con le difficoltà che hanno arricchito il talento innato e che hanno ridefinito la strada artistica di Cristiano: una strada tortuosa e spesso in salita, percorsa fino in fondo ed in completa autonomia. Come egli stesso sostiene: «credo nella continua ricerca di se stessi e soprattutto nella coerenza. E’ proprio su questo che baso il mio lavoro di musicista. Quando ero più giovane vivevo di valori collettivi, adesso credo maggiormente in valori individuali: penso che sia importante percorrere una strada interiore di ricerrca perché se una persona riesce a sviluppare delle capacità di introspezione, può sempre cavarsela». Il titolo “Sul confine” può evocare qualità e difficoltà di scelte, ma questo è solo il punto di partenza di quella ricerca interiore verso il raggiungimento di una integrità artistica personale. Integrità che gli permette di creare uno stile suo unico e riconoscibile. Il 1997 lo ha visto sul palco del tour “Anime salve” di Fabrizio De André dove si è messo in luce come eccellente polistrumentista di “prima fila”, ruolo che è stato di Mauro Pagani. Grande soddisfazione questa riconfermata nel successivo tour invernale “Mi innamoravo di tutto” e nel tour estivo del 1998. Nel novembre 2001 esce “Scaramante” intenso album di cui lo stesso Cristiano dice: «è un disco terapeutico con cui mi sono tolto i dolori di dosso. E’ un disco che segna il crocevia della mia vita». Con “Scaramante”, nel 2002 , vince il Premio Lunezia come miglior album. Torna al Festival di Sanremo nel 2003 con il brano “Un giorno nuovo”, basato sul concetto della “comprensione” e ricco di echi etnici. Segue la raccolta “Un giorno nuovo – live in studio”, brani del suo passato artistico riarrangiati e proposti in versione live. Negli anni a seguire si dedica alla Fondazione Fabrizio De André riappropriandosi del suo patrimonio umano ed artistico, nel 2009, la svolta: con la straordinaria partecipazione al programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa – Speciale Fabrizio 2009” lo scorso 11 gennaio, Cristiano si esibisce in “Creuza de ma” rivelando di aver raggiunto la piena maturità artistica. Arriva per lui il momento di concretizzare il progetto di intraprendere un lungo tour in cui rileggere il repertorio di Faber con gli occhi di figlio e di artista. Grazie all’incontro con Michele Torpedine e Bruno Sconocchia, nasce il progetto “De André canta De André”. Prima un lungo tour estivo che ha collezionato sold out ovunque, ripreso in autunno nei teatri e palasport, poi l’album “De André canta De André” pubblicato il 20 novembre 2009 (MT BLUES Records/Universal) con una selezione di brani dai concerti, e un dvd-documentario intitolato “Filming around tour”. Dal 30 novembre 2010 Cristiano torna con una nuova raccolta di brani del grande Fabrizio: “De André canta De André – Vol. 2”, su etichetta MT Blues, distribuzione Universal. Il disco è accompagnato da un dvd con le riprese video di tre brani, Disamistade, Franziska e Valzer per un amore, eseguiti nel corso del Notturno dell’Amistade, rassegna che si è tenuta l’8 luglio 2010 presso il Castello di Varano de Melegari (PR), con una veste speciale: insieme all’Orchestra Vianiner Philharmoniker del maestro Giancarlo Guarino, e, nel caso di Disamistade, con l’accompagnamento del Coro della Cappella Farnesiana diretto da Antonello Aleotti.