Enna. Liberato un gabbiano reale presso la Riserva di Pergusa

Enna. Una fruitrice del Lago di Pergusa, la sig.ra Stefania Rivoli, durante il suo allenamento, si accorgeva che sulla riva c’era un uccello poco vigile, avvicinandovisi si rendeva conto che l’uccello non riusciva a volare, così ha chiamato la dr.ssa Rosa Termine, biologa dell’Università Kore di Enna che dopo l’identificazione del gabbiano reale allertava l’Ispettorato Forestale. Sono subito intervenuti gli Ispettori Forestali Rosario Torre e Peppe Maggio che, preso in consegna il Gabbiano, provvedevano immediatamente a portarlo al Centro di Recupero di Fauna Selvatica di Ronza, gestito dalla LIPU di Enna.

Il Gabbiano reale, intossicato da qualcosa che aveva ingerito è stato curato al Centro e liberato venerdì pomeriggio, 11 febbrario,  presso la R. N. S. Lago di Pergusa.

Alla liberazione, avvenuta in presenza della Dr.ssa Rosa Termine e della Dr.ssa Viviana Ingrasciotta, Responsabile del Centro di Recupero, hanno assistito diversi bambini con i rispettivi genitori, appassionati birdwatchers, nonché la sig.ra Stefania Rivoli fiera di aver contribuito a salvare il Gabbiano. E’ stato il sig. Venezia Walter dell’Azienda Forestale a dare la libertà al Gabbiano e che, nei giorni di ricovero al Centro, aveva provveduto personalmente ad accudire.

Il Centro Recupero LIPU per fauna selvatica di Enna, afferma la Dr.ssa Ingrasciotta, attivo dal 2005, nasce con l’intento di offrire il ricovero e le cure necessari ad animali selvatici ed in particolar modo volatili, frequentemente vittime di cacciatori e bracconieri. Al suo interno opera un gruppo di volontari che si cimentano quotidianamente nel soccorso e nel sostentamento di questi esseri allo scopo di restituire loro la libertà, ove possibile, se i danni arrecati sono recuperabili. Inoltre, non dovremmo dimenticare che la legislazione considera la fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelato nell’interesse della comunità nazionale”.

I Gabbiani, appartenenti alla famiglia dei Laridi, sono dei grossi uccelli con piumaggio di colore bianco e grigio, caratterizzati da un grosso becco giallo e da zampe palmate. Sono uccelli marini che vivono in colonie lungo le coste, dove nidificano, ma sono anche degli abituali frequentatori delle zone umide e delle acque interne.

A Pergusa, afferma la Dr.ssa Termine, è possibile osservali soprattutto d’inverno; essi raggiungono numeri abbastanza elevati come nel dicembre scorso il cui censimento ha portato a registrarne circa 150. I Gabbiani si nutrono di pesci, uova, piccole carogne e anche di rifiuti prodotti dall’uomo, questo fa si che le discariche sono diventati dei luoghi di attrazione per questi uccelli, così come alcuni centri urbani dove i Gabbiani contendono ai Colombi i rifiuti abbandonati a terra. L’abbondanza di scarti alimentari nelle città ha portato ad un loro inurbamento. Una delle implicazioni più interessanti dell’inurbamento, prosegue la Termine, è la capacità della fauna di adeguarsi ad ambienti profondamente diversi da quelli d’origine mettendo in atto particolari strategie comportamentali, alimentari e riproduttive.”