Piazza Armerina. Sotto sequestro la piscina dove morì un disabile, tre gli indagati

Piazza Armerina. Posta sotto sequestro dalla magistratura la piscina nella quale lo scorso dicembre un giovane disabile era stato colto da malore ed era successivamente deceduto. Il sequestro chiesto dal Pm dopo gli accertamenti espletati dagli uomini del Commissariato armerino, è scattato perché sarebbero state accertate alcune violazioni amministrative. In sostanza sembra che la piscina non avesse le autorizzazioni ad essere aperta al pubblico, ma solo per essere a disposizione dei clienti della struttura alberghiera alla quale è annessa.
Il giovane, studente ventunenne armerino, era spirato il 25 dicembre dopo 5 giorni di coma. Il giovane frequentava un corso di nuoto organizzato da una associazione di volontariato che segue i disabili. L’incidente si era verificato nel giorno in cui si stava festeggiando la fine del corso di nuoto ed i partecipanti, le loro famiglie e gli istruttori dovevano scambiarsi gli auguri per le imminenti festività natalizie.
Il ragazzo era stato notato sul fondo della piscina ormai privo di sensi e soccorso. Sottoposto alle pratiche di rianimazione sul posto sembrava essersi ripreso, ma era subito sopravvenuta una grave crisi respiratoria. Trasportato all’ospedale Umberto I di Enna in stato di coma, era morto cinque giorni dopo il ricovero d’urgenza, senza riprendere conoscenza.
Erano scattati gli accertamenti condotti dagli uomini del commissario capo Gabriele Presti, dirigente del commissariato di polizia e la procura di Enna aveva aperto un fascicolo nel quale erano stati iscritte 3 persone. L’inchiesta che punta ad accertare se vi sia stata omessa vigilanza nei confronti del giovane disabile ed individuare chi tra i volontari aveva il compito di affiancarlo e sorvegliarlo durante la lezione di nuoto, è ancora in corso. Non sono stati ancora chiriti i motivi per il quale il giovane era dentro la piscina e perchè nessuno lo assisteva nel corso della sua prova sportiva.
Il provvedimento di sequestro è stato disposto per le presunte violazioni alle norme sulle autorizzazioni ad aprire al pubblico la struttura e si starebbe anche accertando se la piscina è adeguata alle norme di sicurezza, oltre che attrezzata per i portatori di handicap. L’indagine sulle responsabilità dirette o indirete nella morte dello studente è ancora in corso. Sembra che il giovane fosse soggetto a crisi epilettiche, una condizione che avrebbe richiesto una stretta sorveglianza durante la permanenza nell’acqua della piscina e probabilmente l’affiancamento costante di un assistente o di un istruttore. Il provvedimento di sequestro della piscina è stato eseguito dalla polizia.

G.M.