Enna: Crisi finanziaria del comune capoluogo, però a Natale circa 700.000 € per spese voluttuarie
Enna-city - 23/02/2011
Enna. Pochi soldi, moltissimi tagli, bilancio di previsione 2011 difficile da chiudere.Il sindaco Paolo Garofalo ha parlato chiaro: con i tagli dello Stato e della Regione difficile poter arrivare ad un bilancio di previsione valido. Ma quali potrebbero essere le alternative, quali possibilità ci sono di raccogliere introiti extra.
Lo abbiamo chiesto al capo gruppo del Pd (maggioranza) Salvatore Cappa, al capogruppo di Primavere Democratica Paolo Gargaglione ed al rappresentante del PdL Dario Cardaci (opposizione) e nelle loro dichiarazioni qualche denominatore comune esiste. “Cercare una soluzione ai problemi finanziari del comune non è una cosa facile – dichiara Salvatore Cappa – ma qualcosa bisogna farla perché in queste condizioni non si può sopravvivere, anzi si rischia un altro dissesto. Tra le prime cose da fare, e con una certa urgenza, lotta alla pubblicità selvaggia, alle presenza di cartelloni pubblicitari clandestini; pagamento dei passi carrai comunali, esternalizzazione di alcuni servizi che potrebbero alleggerire il comune dalle spese e nel contempo creare occupazione”.
“Un esempio per tutti – dice Salvatore Cappa è la cessione della gestione della Galleria Civica, la gestione degli impianti sportivi ed altre iniziative che consentano all’amministrazione comunale di non avere spese, anche se non si hanno introiti. Lotta all’evasione nel pagamento dei tributi”.
“Le difficoltà finanziarie del Comune – dichiara Paolo Gargaglione – erano arcinote al momento delle variazioni di bilancio di novembre; avere deciso di destinare circa 700.000,00 euro per spese voluttuarie es: organizzazione del Natale ed acquisto di autovetture è stato un errore. Le soluzioni possibili sostanzialmente sono due: fare leva sull’autonomia impositiva, cercando di non inasprire oltre misura la tassazione locale, razionalizzare la spesa, qualificando gli interventi. Il Comune nell’immediato potrebbe attingere nuove ed ingenti risorse finanziarie da una verifica approfondita delle autorizzazioni sui passi carrai, dall’applicazione del nuovo piano generale degli impianti sulla pubblicità, prevedere la costruzione di un canile comunale che oltre a farci risparmiare oltre 350.000,00 euro all’anno potrebbe rappresentare un servizio alquanto remunerativo”.
Per Dario Cardaci perdersi in dietrologie strumentali per commentare la situazione finanziaria in cui versa il Comune sarebbe un non senso. “Bisogna affrontare una crisi che sembra irreversibile evidenzia Dario Cardaci – suggerendo al sindaco quello che è indispensabile: Esternalizzazioni, vale a cedere all’esterno servizi come gli impianti sportivi, il verde pubblico e le due ville comunali, il teatro insieme alla galleria civica, i parcheggi e la rimozione coatta. Dismissioni: dismettere, tutto il cedibile, case popolari, terreni e quant’altro alienabile. Entrate: equa, ma inflessibile politica delle entrate. Abbassare le aliquote per allargare la base imponibile, elaborare il piano generale degli impianti, regolamentare in modo più moderno la Tosap, inserire un minimum di addizionale Irpef finalizzata a realizzare infrastrutture di base, potenziare l’Ufficio Tributi con personale specializzato e rafforzare il sistema dei controlli. Trovare definitiva soluzione per la Tarsu. Personale: riqualificare orizzontalmente e con urgenza il personale. Aci sono complessivamente circa 400 dipendenti e molti Comuni – soprattutto del Nord – con caratteristiche simili a quello ennese funzionano benissimo con massimo 120-150 dipendenti. Potenziare l’istruttoria, i controlli, ricreare le squadre di manutenzione, renderebbe le procedure più celeri, gli interventi più immediati e con un notevole risparmio. Ottimizzare le funzioni del personale è e resta una delle chiavi di volta per rendere dinamico un sistema oramai obsoleto. Sviluppo: Approvare immediatamente il PRG vero volano per l’economia, riattivare pienamente l’Autodromo, partecipare con un minimo di investimento ai Consorzi fidi che triplicano il credito in favore delle aziende commerciali, sbloccare i fondi relativi al rifacimento della rete idrica (oltre 7 milioni). Energia Alternativa: ricorrere in modo massiccio a rendere autosufficienti o addirittura produttivi gli edifici comunali. Un modo diretto per tamponare l’emergenza, per consentire di superare il 2011 e nel frattempo elaborare un piano finanziario alternativo a quello fatto di solo rimesse. Salvaguardare i servizi primari come quelli relativi all’assistenza dei più deboli: gli interventi in favore dei minori in stato di disagio, degli anziani, delle famiglie non si toccano, siamo pronti a tutto perché questo non avvenga”.