Sicilia. Società regionali: riduzione di numero e costi di gestione
Enna-Cronaca - 25/02/2011
Razionalizzare e ridurre i costi delle partecipazioni regionali per conseguire in tempi brevi lo snellimento dell’apparato regionale” Questo il modello operativo lanciato oggi, a palazzo d’Orleans, nel corso dell’illustrazione del piano di riordino delle societa’ regionali, dall’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, insieme al presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
“Questa decisione – ha detto il presidente Lombardo – si accompagna alle tante altre compiute da questo Governo per contenere e ridurre i costi e le procedure dell’attivita’ della pubblica amministrazione. Proseguiremo su questo modello anche per altri rami dell’amministrazione, affinche’ si riducano i pesi burocratici e si aumenti l’efficienza dei servizi ai siciliani”.
Il piano, predisposto dall’assessore per l’Economia, e adesso all’esame della Commissione Bilancio, che nei prossimi giorni esprimera’ il proprio parere vincolante, prevede una riduzione delle attuali trentatre societa’ a dodici.
“Al fine – ha detto Armao – di monitorare la riduzione dei costi e l’efficienza della gestione e di scongiurare casi di danno all’erario, di cui, alla luce della recente giurisprudenza della Corte di Cassazione, risponde l’azionista, e’ stato costituito un gruppo di lavoro all’assessorato per l’Economia. Svolgera’ un controllo concomitante sull’attivita’ delle societa’, attraverso un attenta disamina delle informazioni fornite trimestralmente dagli organi amministrativi, cosi’ come avviene per le societa’ quotate in borsa”.
Il progetto prevede che al termine della riorganizzazione, da definire prima dell’estate, permangano: tre societa’ a totale partecipazione regionale (Beni culturali Spa; Cinesicilia Srl; Lavoro Sicilia Spa); sei a partecipazione maggioritaria (Sicilia e Servizi Spa; Sicilia Emergenza-Urgenza Sanitaria S.C.p.A.; Riscossione Sicilia Spa; Parco scientifico e tecnologico della Sicilia S.C.p.A.; Mercati agroalimentari Sicilia S.C.p.A; Irfis Spa) e tre societa’ a partecipazione minoritaria, (Siciliaacque Spa; Cape Sgr Spa; Stretto di Messina Spa. A queste si aggiunge, ma in via provvisoria, la Mediterranea Holding, nella quale la Regione detiene una partecipazione di minoranza, che si propone di acquistare la Siremar; in questo caso la Regione conta di dismettere la propria partecipazione ad operazione conclusa.
Per quanto riguarda la governance societaria, la Regione introdurra’ negli statuti sociali, richiamando alcuni istituti previsti dal Testo unico della Finanza, nuove e piu’ precise modalita’ di informazione del socio pubblico sulla gestione delle imprese, in modo da consentire una piu’ attenta vigilanza sull’uso delle risorse pubbliche.
L’operazione di dismissione di alcune partecipazioni non piu’ ritenute strategiche (Italkali, Terme di Sciacca, Ast, Unicredit etc.) sara’ portata a compimento entro la fine di quest’anno.
Solo per quanto riguarda i costi degli organi amministrativi e di controllo, si prevede una riduzione degli oneri per emolumenti da 4 milioni e mezzo di euro a meno di 1 milione e mezzo, per la gestione del personale che ammonta a oltre 7 mila dipendenti.
“L’impatto positivo sui conti pubblici – ha aggiunto Armao – consentira’ di realizzare il risanamento finanziario del sistema delle partecipazioni e di razionalizzare la spesa complessiva di 220 milioni di euro che viene erogata per l’acquisizione dei servizi dalle societa’. In tal senso, puntiamo poi, gia’ da quest’anno, mediante l’adozione del modello della societa’ consortile, a un risparmio di tipo fiscale di oltre trenta milioni di euro””
La Regione Siciliana attualmente esercita nei confronti delle aziende partecipate e controllate il controllo sulla gestione sociale relativamente alla predisposizione e variazione dei singoli statuti, ma intervenendo esclusivamente all’assemblee degli azionisti per l’approvazione del bilancio.
“Troppo poco. Occorre – ha precisato l’assessore – incrementare il flusso delle informazioni, estendendo l’applicazione delle norme sulle societa’ quotate del testo unico della finanza, adottando i rimedi che l’ordinamento prevede per scongiurare e, se del caso, perseguire i danni al patrimonio pubblico attraverso l’azione di responsabilita’ nei confronti degli amministratori incapaci”.
In particolare, a seguito delle modifiche statutarie saranno introdotte negli statuti: la “Relazione Intermedia” sulla gestione (il c. d. bilancio semestrale) ed il “Resoconto Intermedio di gestione” (la c. d. ‘trimestrale’). Inoltre, il Governo regionale potra’ acquisire informazioni dal collegio sindacale all’assemblea dei soci e vigilera’ sulla obbligatorieta’ trimestrale della relazione sull’andamento societario secondo il dettatto dell’artivolo 2381 del codice civile. E’ prevista, anche, l’istituzione di un dirigente contabile e di un responsabile sulla veridicita’ dei bilanci.
“Saranno poi resi obbligatori – ha concluso l’assessore – i requisiti di onorabilita’ e professionalita’ previsti dal Tuf, l’adozione del Codice di comportamento anticorruzione e antimafia (c.d. Codice Vigna) e l’anagrafe tributaria per gli amministratori delle societa’, con un emendamento al disegno di legge sulla semplificazione, di cui si ribadisce l’assoluta urgenza dell’approvazione”.