Nella chiesa di Monreale proseguono gli incontri della comunità cristiana
Enna-Cronaca - 26/02/2011
La lettera pastorale dell’arcivescovo di Monreale Salvatore Di Cristina “La nostra Chiesa accogliente“ (1) ha dato il via a nuove iniziative del laicato diocesano sugli orientamenti della CEI nel secondo decennio del terzo millennio: “Educare alla vita buona del Vangelo” (2).
E così dopo la grande assise delle aggregazioni laicali, svoltasi a Isola delle Femmine nelle settimane scorse, con una notevole partecipazione di Gruppi, Associazioni, Movimenti, (3) il Centro per il progetto culturale ha promosso un incontro nella sede della diocesi impegnando in particolare laici e religiosi del settore cultura. Presentato da Sua ecc.za l’Arcivescovo, da Maria Rosso Pecoraro e dal responsabile della Ufficio diocesano e della cultura Andrea Sollena, ha svolto la relazione introduttiva il preside della facoltà teologca della Sicilia, prof.Rino La Delfa, illustrando il tema del Progetto culturale della Comunità Cristiana per una pastorale educativa, che coinvolga tutto il laicato, così come proposto dalla recente Lettera Pastorale. Tra i presenti, ricevuti dal sindaco di Monreale, Di Matteo, il Vicario Generale Mons.Dolce, Mons.Rosario Bacile, il Parroco della Cattedrale Mons Gaglio, il dirigente Gorgone, numerosi seminaristi e componenti della Consulta Diocesana, tra cui l’on.F.Russo, il preside Galati, Padre Toia. Per La Delfa la comunità cristiana è chiamata, e da sempre, a tramandare la fede, partendo dalla rivelazione e dalla tradizione.
Il Duomo di Monreale, in tutta la sua magnificenza, è al riguardo esemplificativo dell’espressione del credo professato dal popolo, come tradizione di fede, che si proietta ai fedeli ed ai visitatori nella creatività degli artisti, che l’hanno realizzato, attingendo dalla “tradizione”, che diventa “continuità” ed “innovazione” ad un tempo. Ed in quanto innovazione la tradizione diventa “conversione”. Ecco allora la comunità cristiana a predisporsi, per quasi intrinseco dovere, a trasmettere la fede in condizione di “conversione “, prima al suo interno e poi verso l’esterno, mossa dal nobile compito educativo che ne consegue, e come indica il Documento della CEI al punto 9 (2). Lo impone la emergenza educativa della contemporaneità, che si presenta fratturata, in milioni e milioni di soggetti, liberi nella loro interiore individualità, ma condizionati da un mondo di relazioni, che cancellano spesso la naturale vocazione alla riflessione spirituale, che intralciano il cammino di ricerca della verità, che strappano i figli dalle famiglie.
Ed è qui che deve intervenire la comunità dei credenti, per il preside della facoltà teologica accogliendo, come indica nella citata lettera pastorale l’arcivescovo Di Cristina, tutte le divergenze, le diversità dell’uomo con le sue libertà, con gli affetti, i sentimenti, le creatività, le opzioni politiche, rapportando la “tradizione “ a tutta la vita dell’uomo contemporaneo, nell’attesa del ritorno al Padre, come fatto di coscienza, di conversione, così come nella parabola evangelica del figliol prodigo. Mai, come ai nostri giorni, nella cosciente osservazione di una emergenza educativa, che travalica confini, continenti ,istituzioni, la Gerarchia sulle intuizioni del Concilio Vaticano II e sul suo profetismo educativo, nelle sue encicliche e documenti, si è rivolta a tutta la comunità cristiana per coinvolgerla, nelle sue potenzialità, strutture, opere, ministeri, carismi, esperienze, culture, arti, ad un’opera educativa per la trasmissione innovativa della” tradizione“ da vivere nel tempo e nella storia della società, in cui ci troviamo ad operare e non solo da maestri, da catechisti, da docenti illuminati o ordinati, ma da fratelli, che vivono lo stesso travaglio, che testimoniano la fede nelle opere, nella solidarietà umana, nell’accoglienza evangelica, all’interno e fuori delle città.
Ed i laici credenti avvertono che è l’incontro con Cristo a renderli operatori educanti e ciò richiede una contemporanea conversione rinnovatrice nella vita di ciascuno e dei gruppi di appartenenza, quali famiglia, associazioni, movimenti. “C’è, infatti, un non credente dentro il credente che noi siamo”- scrive Giuseppe Savagnone, (4)” e l’evangelizzazione, che rivolgiamo agli altri deve innanzi tutto convincere e convertire noi stessi. Allo stesso modo,c’è nel fondo del cuore di ogni incredulo,un anelito verso l’infinito che lo accomuna al credente”.
Da un tale incontro con Cristo, nascono vocazioni e cammini di santità, accompagnati dalla Grazia e maturano, all’interno della comunità cristiana, momenti unitari di azione educativa e di testimonianza comunitaria per costruire un umanesimo, che ritrovi nella trascendenza la speranza del vivere e del servire il prossimo, come già hanno fatto Francesco d’Assisi, Santa Caterina, Madre Teresa di Calcutta, come gli eroi civili e religiosi dei nostri giorni nel Sud, come i tanti pensatori laici e religiosi della Sicilia di cui sono piene le pagine del Dizionario Enciclopedico curato da Franco Armetta e pubblicato dalla facoltà Teologica della Sicilia nel piano del Progetto culturale della CEI ( 6).
Hanno tratto alcune conclusioni sul dibattito, che è seguito alla relazione del prof. La Delfa, prima la prof.ssa Rosa Maria Scuderi, segretaria generale della consulta diocesana di Monreale e poi Sua Ecc.za l’Arcivescovo Di Cristina. Nel ringraziare il preside La Delfa, gli illustri intervenuti hanno voluto sottolineare come la “tradizione” per la comunità cristiana non sia statica e l’invito ad insegnare sia più che educare, perché costiuisce impegno a formare, formandoci, plasmandoci, come fa il vasaio, sempre verso nuove forme creative, crescendo, innovando, com’è la vita umana.
E l’onnipotenza di Dio si sperimenta, accogliendo il valore della potenza della nostra libertà e delle libertà di tutti gli uomini. Nè sono mancati nel dibattito gli apporti vivaci e propositivi dei partecipanti all’incontro, quasi come prosecuzione dei gruppi di ricerca dell’Assise di Isola delle Femmine e delle nuove metodologie proposte dalla Consulta Regionale delle aggregazioni (CRAL).
Sono intervenuti, tra gli altri, il vicario don Nicola Gaglio, delegato responsabile della pastorale della cultura e Ferdinando Russo, i quali si sono soffermati sui temi della comunicazione e dell’arte nell’opera educativa dei laici. E si scopre che cresce nell’associazionismo l’attenzione agli strumenti della formazione, per la diffusione della fede, nell’offerta di nuovi servizi di solidarietà al mondo degli emarginati e dei poveri, per sostenere i seminari, per collaborare alle missioni, per partecipare e vivere unitariamente l’opera pastorale (7) delle parrocchie.
Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it
1) S.Di Cristina,”La nostra Chiesa accogliente”.Lettera pastorale di S. E. Mons. Salvatore Di Cristina, Monreale Gennaio 2011,in www.cdal-monreale.it e ancora nel sito della diocesi, www.webdiocesi.chiesacattolica.it/sicilia/monreale
2) CEI, Educare alla vita buona del Vangelo-Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano-per il Decennio 2010-2020-, Documento ottobre 2010
3) F.Russo L’assise del laicato diocesano di Monreale sulla Chiesa nella postmodernità, in www.cdal-monreale.it, in www.google.it alla voce Ferdinando Russo e Giuseppe Savagnone.
4) F.Armetta, (a cura di) AA.VV,.Dizionario enciclopedico dei pensatori e dei Teologi di Sicilia Secc.XIX e XX, Editore Sciascia Caltanissetta, Roma 2010
5) G.Savagnone, Maestri di umanità alla scuola di Cristo, Per una pastorale che educhi gli educatori Cittadella Editrice-Assisi, novembre 2010
6) AA.VV. Il Progetto culturale della Chiesa italiana e l’idea di cultura G.Ambrosio, G.Angelini, R.Cipriani, Antonio Da Re,A.Margaritti, B.Seveso (Prefazione Card.C.Ruini)-Edizione Glossa Milano 2000
7) F.Russo, Prefazione al volume “La laicità dei non laici” di Salvatore Agueci, Effatà Editrice, Cantalupa (To) 2010, in www.facebook.com vedi bacheca Ferdinando Russo