Lombardo: Un nuovo movimento aperto alla società, impegnarsi per bene meridione

Il Governatore Raffaele Lombardo lancia un nuovo movimento aperto alla società e a chi vuole impegnarsi per il bene del meridione.
“Siamo dinnanzi a ad una immensa emergenza. Mi è arrivato un messaggio da parte del sindaco di Lampedusa in cui mi dice che la popolazione non ce la fa più. Che cosa fa il governo nazionale per aiutarci?
Perché non manda 10 navi da crociera per soccorrere questa gente che non può più stare nell’isola? Piuttosto che farli arrivare, intervenga nelle acque territoriali o direttamente sulle coste libiche e tunisine in modo da assisterli lì. Su Lampedusa non ci stanno più. Bisogna aiutarli, come è giusto che sia, facendo il massimo ma senza creare giri viziosi che non fanno altro che creare disagi e costare di più.
C’è un federalismo che ancora non sappiamo quanto ci costerà. I ministri siciliani e i parlamentari meridionali, magari più numerosi dei leghisti, forse non si accorgono di quello che sta succedendo.
Possibile che non ci si organizzi politicamente per difenderci dalle gravi difficoltà che ci si vengono a creare?
Ecco perché è necessario un nuovo movimento che non sia cameriere del Pdl o del Pd e che serva davvero ai siciliani e ai meridionali. Noi vogliamo offrire ai meridionali uno strumento diverso, nuovo e più forte.
Perché la Lega riesce ad imporre il federalismo? Perché ha i deputati senza i quali Berlusconi va a casa per cui il governo è costretto a fare in quel modo, piaccia o non piaccia.
Il nostro movimento deve evolversi e aprirsi alla società e ai tanti che vogliono fare politica. Invece oggi sembra chiuso ed arroccato attorno alle posizioni di privilegio di quelli che ci sono.
Esiste un nucleo forte da cui partire e che nessuno vuole mettere in discussione purché alcuni rivedano il loro modo di essere e di agire: apertura, generosità, disinteresse. La politica si fa perché ci si crede e perché ci si sacrifica per gli altri. Se non fosse così, con tutto il rispetto, un mestiere per vivere dignitosamente molti politici se lo sarebbero potuto costruire.
Regole essenziali e punti programmatici fondamentali. Un dibattito che si apre e adesioni che si raccolgono per ritrovarsi insieme e ripartire con slancio nell’interesse del meridione e dei meridionali in uno Stato che celebra i suoi 150 anni. Nessuno si vuol sottrarre a questo evento, a differenza dei leghisti che oggi non hanno partecipato all’inno nazionale nel Consiglio regionale della Lombardia.
Noi abbiamo dato la forza a Garibaldi e ai garibaldini per combattere e sconfiggere, a cominciare dal meridione, i Borboni. E’ però arrivato il momento di lavorare per la vera unità dell’Italia dando un contributo di lotta e di impegno politico perché il divario tra nord e sud si rompa e perché la pretesa di massacrare il meridione, che forse qualcuno ha messo in conto, non vada in porto”.