Enna: Il consigliere Scillia interviene sui pozzetti d’ispezione

Gli scarichi di insediamenti produttivi e la predisposizione dei pozzetti di ispezione sono al centro di un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Mpa, Biagio Scillia.
“Questa materia distingue al suo interno gli scarichi domestici da quelli industriali ed è disciplinata da una serie di leggi di carattere nazionale e regionale che nel tempo hanno subito specifiche modifiche tese ad assicurare la difesa del suolo, la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche” dice Scillia.
Il consigliere comunale di Enna ha poi aggiunto che “la mancanza di una interpretazione autentica delle norme regolamentari in vigore, nonché di una disciplina regolamentare chiara, uniforme, precisa e soprattutto aderente ai dettami legislativi comporta notevoli disagi alle attività produttive di ogni genere che sono costrette a subire uno stato di incertezza legale”. Per queste motivazioni Scillia ha presentato un’interrogazione chiedendo “quali determinazioni si intendono assumere al fine di interrompere questo stato di incertezza; assicurare una corretta ed adeguata applicazione dei dettami legislativi, procedere alla necessaria modifica dell’attuale regolamento comunale e del regolamento adottato dal gestore del servizio idrico ed assicurare una adeguata interpretazione delle disposizioni legislative e dei conseguenti regolamenti”.

Scillia, riferendosi sostiene che “Enna è il comune dove anche le leggi chiare, ben definite e che trovano una limpida e corretta applicazione su tutto il territorio nazionale, regionale e provinciale diventano una complicazione burocratica”, questo in riferimento “al regolamento comunale che disciplina il servizio di fognatura ed al regolamento applicato dall’Ente gestore che impongono alle attività produttive di predisporre un pozzetto sifonato ed ispezionabile posto sulla strada pubblica per effettuare i prelievi di controllo, ma solo nel caso in cui tali attività non siano assimilabili a quelle di civile abitazione. Sembrerebbe invece che l’interpretazione attualmente data dall’amministrazione imponga di predisporre il pozzetto. Molti commercianti si trovano così costretti a vivere con il dubbio di potere essere sottoposti alle conseguenti sanzioni previste nel caso in cui non rispettino questa errata interpretazione.

Il problema maggiore – conclude Scillia – è per le nuove attività che pur non superando i limiti previsti dalla legge sarebbero obbligate ad affrontare le notevoli spese per l’adeguamento richiesto pena la non concessione dell’esercizio”.