Enna Calcio: Film horror tra Cda in famiglia e voglia di non iscriversi

Assume sempre più i connotati di una storia dal triste epilogo la salvezza dell’Enna. Da giorni si rincorrono voci discordanti tra loro con il solo effetto di procurare confusione e preoccupazione.
Convulsa la giornata di ieri dove nelle prime ore del mattino si era diffusa la notizia di una imminente cessione della società. A rivelarne il contenuto, assicurano fonti molto valide, Antonino Spallino ad alcuni atleti che chiedevano il pagamento dei rimborsi spesa. Contattato a telefono il dirigente ha invece dato questa spiegazione: “Si tratta dei soldi di uno sponsor che volevamo spendere per l’iscrizione, ma vista la situazione li utilizzaremo per pagare i giocatori, voglio onorare i debiti fatti, ma poi andremo via”.

Niente iscrizione dunque se le cose resteranno così. Ma a Spallino è stato chiesto il perchè del no alla proposta di Martello di consegnare la squadra al sindaco: “Abbiamo fatto delle spese, ho chiesto quindi di trovare i soldi per l’iscrizione e poi andare avanti”. Ma a questo punto un interrogativo nasce spontaneo. Se la società utilizzerà i fondi dello sponsor per pagare i giocatori – ed avrà così azzerato i debiti – cosa li frena a consegnare il titolo al Comune?

Alla possibile nuova società, a tal punto, spetterebbe l’onere dell’iscrizione e così potrebbero andar via come l’attuale proprietà ha detto di voler fare, ma con la soluzione che l’Enna non rischia di scomparire.

A turbare i sonni gialloverdi c’è anche la richiesta, ormai incessante, di Luigi Bonasera il quale afferma di avere la titolarità dell’Enna per degli impegni economici non mantenuti dal gruppo nisseno. Impegni legati all’acquisto di un terreno.

“Se Bonasera vuole la società porti la somma che gli abbiamo versato e l’Enna sarà sua” ha ribadito senza indugi Spallino lasciando intendere quanto sia impossibile l’operazione. I tifosi a questo punto si sono chiesti come Bonasera possa avanzare simile richiesta se non più tardi di un anno fa aveva abdicato perchè non più nelle condizioni economiche per mantenere in vita l’Enna. Dietro le quinte, secondo i bene informati, potrebbe esserci un ritorno di fiamma tra Bonasera e Cannarozzo, ma resta un dubbio perchè negli ultimi mesi Cannarozzo ha spesso addossato le colpe della crisi all’ex presidente prendendone le distanze.

Ma a colorare la top horror di questa estate di passione gialloverde c’è la recente indiscrezione che vuole nella società gialloverde, con la carica di vice presidente, un parente di Cannarozzo. Se fosse vero, così come sembra, c’è da allora chiedersi perchè fino ad oggi è stato detto che a capo della società c’era Cannarozzo e suo vice era Spallino. Insomma anziché sciogliere i nodi sembrano complicarsi i problemi dell’Enna e in caso di fallimento allora i protagonisti dovrebbero spiegare tanti aspetti.