Enna. Il campo di calcio Gaeta chiuso ad oltranza!

Enna. Il campo di calcio “Gaeta” rimarrà chiuso sino a quando non saranno effettuati i lavori necessari per renderlo agibile. Il provvedimento del questore, Salvo Patanè, ha sostanzialmente sospeso l’agibilità dell’impianto per cui la squadra di calcio dell’Enna dovrà cercarsi un altro impianto sia per gli allenamenti che per le partite di campionato (Raddusa ?). Tutto questo nasce da alcuni episodi che si sono verificati sia domenica scorsa, in occasione della gara interna con la Leonzio, gara disputata, grazia ad una certa tolleranza ed alla disponibilità del medico, il dottor Eduardo Campione, chiamato all’ultimo momento. Ma la situazione rimane precaria perché ci sono tante cose da fare a cominciare dagli interventi da fare sulla tribuna coperta dove si è verificata la caduta di calcinacci, dove all’interno degli spogliatoi l’impianto elettrico non è a norma, dove ci sono altri interventi da effettuare prima di riavere la licenza per le gare ufficiali e per gli allenamenti. Ovviamente questi erano lavori che andavano fatti prima dell’inizio del campionato, perché si sapeva benissimo che la licenza dell’impianto era a rischio.
Ci sono stati anche degli “strappi” nell’incontro tra il Questore, l’assessore comunale allo sport, Enrico Grippaldi, che poteva essere evitato con il buon senso ed il riconoscimento di non avere attenzionato con la necessaria urgenza il problema.
Invece ora il problema è diventato difficile e non poteva risolversi scaricando su qualche funzionario le problematiche dell’impianto, perché tutto questo ha provocato una certa rigidità da parte della Questura, che ora sarà maggiormente attenta a tutte le manifestazioni che si svolgeranno in impianti comunali, che ospitano le manifestazioni. Il sindaco, Paolo Garofalo, è chiamato responsabilmente, in quanto capo dell’amministrazione, a cercare di sanare la frattura che si è venuta a creare, a porre rimedio alla situazione del Gaeta nel più breve tempo possibile, facendo eseguire i lavori necessari a renderlo agibile, perché ad essere penalizzata è la collettività ennese, a cercare di essere più efficienti e concreti in situazioni di questo genere, dove il buon senso è una componente importante se si vogliono ottenere dei risultati. Intanto a pagare parecchio è l’Enna calcio, che è costretta ogni giorno a cercare un impianto dove allenarsi e tra dieci giorni a trovare il campo dove disputare la partita di campionato.