La diga Ancipa è stata per i troinesi come “a godsend” (un dono del cielo)

Troina. Ci sono degli eventi, nella storia di una comunità locale, che segnano il passaggio d’epoca. Per Troina, la costruzione della diga Ancipa negli anni 1949-1952 è uno di questi eventi, che è stato “an important turnig point in the economic histrory of Troina”, come hanno scritto nel libro di Clifford J Jansen e Anton J Jansen dal titolo “Sociological and economic change in the peasant society of Troina”, pubblicato in lingua inglese nel 1992 negli Stati Uniti d’America. I due Jansen sono due docenti di sociologia che hanno in comune il cognome, ma non hanno alcun rapporto di parentela. Clifford è nato in Sud Africa ed ha insegnato sociologia in Canada all’Università di Toronto ed Anton è nato in Olanda ed è stato docente di sociologia rurale all’università di Wageningen. Entrambi conoscono bene Troina per aver fatto parte del gruppo di ricerca su Troina condotta negli anni 1963 – 1964 da padre Salvinus Duynstee per conto della Commissione Europea e per essere ritornati a Troina nel 1989, 25 anni dopo. Durante il loro lungo secondo giorno Troina, i due Jansen non hanno dismesso gli abiti di sociologi ed hanno raccolto dati sull’economia locale, hanno parlato con la gente del luogo ed hanno scritto il loro rapporto di ricerca pubblicato nel 1992. La costruzione della diga Ancipa è stata per i troinesi come “a godsend” (un dono del cielo), sostengono i due sociologi, che ha cambiato considerevolmente la struttura socio-economica di Troina. Alla fine degli anni ’40 del Novecento, l’economia locale era precipitata ad un livello bassissimo. La politica economica autarchica del fascismo negli ‘20 e ’30, l’economia di guerra e le sue conseguenze avevano avuto un impatto devastante sulla tradizionale economia agraria. Il lavoro in agricoltura era poco redditizio e la miseria era “a reality for a large section of the population”. Quando iniziarono i lavori di costruzione della diga Ancipa, nel settembre del 1949, ci fu un vero e proprio abbandono della campagna da parte di braccianti e contadini poveri. Nella fase di maggiore espansione di questi lavori, che durarono fino al 1953, nelle gallerie e nei cantieri dell’Ancipa lavorarono circa 2500 operai e tecnici. Circa la metà erano contadini poveri troinesi che non avevano alcuna qualificazione professionale. Il lavoro alla diga Ancipa fu per molti l’occasione per fuggire da un’atavica povertà. Lavorando alla diga Ancipa, i troinesi poterono, per la prima volta nella loro vita, conservare una parte dei soldi guadagnati, aver del tempo libero ed un lavoro sicuro. Molti altri troinesi abbandonarono l’agricoltura per aprire bar, ristoranti, negozi di abbigliamento perché quelli che lavoravano alla diga avevano i soldi per andare al bar e comprare scarpe e vestiti. Un altro importante cambiamento prodotto dalla diga Ancipa fu la trasformazione di braccianti e contadini poveri privi di qualificazione professionale in minatori altamente qualificati, che, finiti i lavori all’Acipa, non ebbero difficoltà a farsi assumere dalle grandi imprese edili siciliane come operai qualificati.

Silvano Privitera