Enna. Si riparla dell’aeroporto (cinese) internazionale tra Catenanuova e Centuripe

Enna. L’idea era nata discutendo sul traffico aereo e sulla chiusura dell’aeroporto di Catania a causa delle ceneri dell’Etna.Una discussione tra il preside della facoltà di Ingegneria, professor Giovanni Tesoriere, il senatore Mirello Crisafulli e il presidente della Kore Cataldo Salerno. Un’idea progettuale che poi si trasferì nei laboratori sotterranei della facoltà di Ingegneria aerospaziale della Kore, dove si incominciò ad elaborare un progetto di massima, scegliendo come terreno, la pianura tra Catenanuova e Centuripe e meno di 30 chilometri dall’aeroporto di Catania. Qualcuno pensò alle solite idee grandi come la scala mobile o il grattacielo da realizzare al quadrivio di Enna bassa, invece un progetto venne fuori e piacque a molti, specie ai cinesi, i quali hanno bisogno di una piattaforma che li possa portare il più vicino possibile ai paesi del Mediterraneo.
Da molti mesi c’è un po’ di silenzio, ma è da tenere presente che i cinesi sono venuti, in massa,tre volte, specie i titolari di una grande industria di aerotrasporti, che il presidente della Regione, Raffaele Lombardo ha incontrato i rappresentanti autorevoli della politica cinese ed è stato anche in Cina. Adesso dell’aeroporto cinese nella zona di Centuripe si ritorna a parlare, e a leggere le anticipazioni dell’inchiesta di “Rainews”, programmata per la tarda serata di ieri, il tono è tutt’altro che irreale. Un progetto tanto concreto da far muovere l’interesse ed anche i timori per ragioni diverse da parte del segretario di Stato americano Ilary Clinton e del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Si parla di un aeroporto internazionale di grosso spessore, dove dovrebbero esserci piste di atterraggio lunghe cinque chilometri, dove l’azione dei venti è irrilevante, dove la distanza con l’aeroporto di Catania ed anche con la base aerea di Sigonella sono ad appena 20’ di auto. Il costo viene stimato intorno 300 milioni di euro. L’aeroporto cinese dovrebbe nascere nel centro della Sicilia e permettere l’atterraggio di voli intercontinentali commerciali dalla Cina nel cuore del Mediterraneo. In anteprima nell’inchiesta di Rainews la ricostruzione del progetto che la Cina sarebbe pronta a finanziare. Proprio questa vicinanza avrebbe preoccupato il segretario americano Clinton che, nel suo ultimo viaggio a Pechino, avrebbe già chiesto spiegazioni su questo progetto al governo cinese. Ma le preoccupazioni non riguardano solo la vicinanza in Sicilia delle due superpotenze, ma anche la possibilità che,trattandosi di un’infrastruttura di notevole spessore e quindi costi rilevanti potrebbe diventare appetibile alla criminalità organizzata che guarda sempre con interesse a queste grandi opere. La preoccupazione viene evidenziata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia. “Il nostro è progetto di massima – ha dichiarato il professor Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Ingegneria – è stato elaborato puntando su un’area dove esistono le condizioni per poterlo fare,in grado di ricevere il grande traffico proveniente dalla Cina e dall’India. Il sistema europeo non ha infrastrutture tali da poter assorbire il grande traffico internazionale con l’arrivo dei 380 Airbus, quindi l’aeroporto da realizzare nel territorio di Centuripe-Catenanuvoa, potrebbe essere una delle soluzioni per accogliere questo traffico. Il progetto visionato da esperti cinesi ed italiano lo abbiamo regalato ai cinesi e consegnato anche alla Regione siciliana, che ha avuto contatti, tramite il presidente Lombardo, con autorevoli rappresentanti cinesi che sono gli unici a dover decidere.Anche perché si tratta di un mega progetto che ingloba i porti di Catania e di Augusta per il traffico via mare”.
“Posso dire che il presidente Lombardo sarà a Enna il 19 novembre – ha dichiarato Giuseppe Monaco, presidente della Provincia – per un convegno a Sala Cerere e saranno presenti alcuni rappresentanti del Governo cinese. Probabilmente in quella sede si parlerà più dettagliatamente dell’aeroporto”.

Da valutare i tempi di realizzazione: il timore, sottolinea il rettore dell’Università di Enna, Cataldo Salerno, è che le lungaggini burocratiche possano far scappare gli investitori. «I cinesi hanno già un ‘piano B’, che è Atene, ma tengono in considerazione anche la Tunisia, l’Egitto e la Spagna. La realizzazione è prevista in tre anni, ma fosse per i cinesi i tempi si potrebbero dimezzare». Resta da sciogliere inoltre il problema del sito: Centuripe è infatti a pochi chilometri sia da Catania, dove è già in funzione un aeroporto civile, che dalla base aerea di Sigonella, gestita dalla marina statunitense e dall’aeronautica militare italiana.

“Con il via libera da parte dell’Enac, possiamo dire finalmente che l’aeroporto di Comiso e’ pronto al decollo. E’ un ottimo risultato che migliorera’ e rafforzera’ il sistema dei trasporti in Sicilia e per la Sicilia, ma che potra’, soprattutto, generare un impulso positivo per il rilancio economico e produttivo della nostra regione”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commentando la notizia della comunicazione da parte dell’Enac di aver emesso la certificazione riguardante le infrastrutture aeroportuali. “Si tratta adesso – ha aggiunto Lombardo – di accelerare le procedure per raggiungere la piena operativita’ dello scalo di Comiso e, come sempre, come dimostra gia’ la pressione del governo regionale per ottenere questo importante obiettivo, faremo tutti i passi necessari per il via definitivo a questa infrastruttura strategica. Comiso e’ un altro importante tassello che si aggiunge all’altro risultato ottenuto ieri con il via libera al bando di gara per la Ragusa – Catania, un’opera fondamentale anche questa per il sistema dei collegamenti e per l’economia siciliana che, senza il forte impegno politico e economico di questo governo regionale, sicuramente non si sarebbe potuto realizzare”.

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