Enna Calcio: Ammendola, “Non faccio io la formazione”
Enna-Sport - 15/11/2011
La sconfitta patita contro il Modica ha accentuato le difficoltà dell’Enna ed ha messo a nudo tutti i problemi che si stanno vivendo in questi mesi. Con gara persa domenica si sono accentuati gli scricchiolii intorno alla società tanto che, oggi, nessuna conseguenza è da escludere. Tutto può succedere, anche di veder scomparire la squadra in corso d’opera. Le motivazioni sono presto dette. Non più tardi di una settimana fa in una conferenza stampa fu annunciato il passo indietro del principale sponsor e la volontà di passare la mano nel caso in cui qualcuno si fosse fatto avanti. Fino ad allora la gestione sarebbe rimasta nelle mani di Peppino Cannarozzo, per la gestione tecnica, e Raffaele Ammendola per una eventuale cessione della società.
In tal senso, però, non si muove foglia ed i due dirigenti pare siano arrivati al limite e non nascondono la voglia d’andare via.
Nell’ambiente una certa insofferenza si respira, ma anche del disagio per vicende che in una normale situazione potrebbero anche essere risolte senza problemi, ma in casa Enna tutto è accentuato. Domenica al termine della partita Ammendola, che essendo in possesso del patentino siede in panchina per l’assenza di un allenatore, non ha nascosto le sue perplessità per questa situazione e tutto il suo disagio per prestare la faccia a decisione che non sono sue. Il dirigente è stato aspramente criticato per la formazione scesa in campo, ma lo stesso ha subito spiegato che a decidere la formazione è Peppino Cannarozzo e quindi lui è estraneo. E per capire che c’è una preoccupante confusione bastava guardare la panchina gialloverde priva di un portiere di riserva, posto riservato al giovane difensore Pirrera. Ammendola a caldo, domenica, non ha escluso un suo possibile addio dicendosi deluso da tutto il contesto. In mezzo a tutto questo si inseriscono le continue richieste dei giocatori in attesa dei rimborsi spesa e c’è chi già ha le valigie in mano pronto all’esodo alla riapertura delle liste. Questo secondo il partito degli ottimisti, perché il fronte opposto prevede tuoni e fulmini ancor prima dell’1 dicembre; in questi quindici giorni, infatti, non è da escludere che ci siano degli addii, un’emorragia che difficilmente la società sarebbe in grado di fermare. È a questo punto che torna ad alzarsi forte il grido d’aiuto a tutte quelle forze imprenditoriali che oggi sono in grado di poter salvare l’Enna. È a loro che si guarda con fiducia altrimenti il calcio ad Enna potrebbe davvero sparire nel giro di poche settimane.