Troina. Guardia medica si perde per strada, un’ora per raggiungere l’ammalata

Troina. C’è da chiedersi come possa funzionare il servizio di guardia medica senza l’auto con autista che accompagni il medico nella casa di chi, colto da un improvviso malore, l’ha chiamato per prestargli soccorso medico. Se poi il medico di guardia non è del luogo, e pertanto non conosce le strade del paese, non c’è da farsi eccessive illusioni in un rapido intervento da cui dipende la sopravvivenza di chi chiede aiuto alla guardia medica. Ed è questo il senso del caso, che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze, capitato ad una signora troinese che vive con la giovane figlia. Era già passata la mezzanotte quando la donna si sente male. La giovane figlia telefona alla guardia medica per chiederle di venire a casa indicandole la via ed il numero della porta. In questi momenti in cui si ha bisogno di aiuto di un medico per una persona cara che, nel cuore della notte, è colta all’improvviso da malore, si prova una spiacevole sensazione di angoscia e di impotenza, prima, e di indignazione e di rabbia, dopo, sentirsi rispondere dal medico che gliene viene difficile raggiungerli perché non c’è più il servizio di accompagnamento con autista dal poliambulatorio alla casa dei pazienti. Poiché non c’è più il servizio di accompagnamento con autista, il medico di guardia chiede alla malcapitata giovane donna di lasciare sola in casa la madre che sta male per andare a prenderlo all’ambulatorio perché lei, essendo forestiero, non conosce le strade del paese. Roba da fare cadere le braccia! Di fronte a quella singolare richiesta, alle due donne rimane solo la speranza che si tratti di malore passeggero. Ma la mamma continua a sentirsi ancora peggio e alla giovane figlia non resta che richiamare, all’1 e 20 di notte, la guardia medica dandole precise indicazioni su come raggiungerla. Questa volta la giovane donna è costretta a lasciare sola la madre che si sente male e ad uscire di casa a notte fonda per rintracciare la guardia medica che si è persa per strada. Alla fine riesce a rintracciarla e la conduce a casa. Dalla prima telefonata di richiesta di soccorso all’arrivo della guardia medica a casa della paziente è trascorsa un’ora. “Abbiamo chiesto spiegazioni di questo ritardo alla guardia medica ed al coordinatore del servizio di questo ritardo, che ci hanno risposto dicendo che il servizio di accompagnamento con auto del medico di guardia è stato soppresso per mancanza di soldi”, ci hanno detto le due donne. Ma un servizio sanitario essenziale come quello di guardia medica possa essere gestito secondo logiche ragionieristiche? Sono in molti a pensare che la sanità, come la scuola, debba essere sottratta a logiche aziendalistiche orientate solo al’abbattimento dei costi mettendo a rischio la vita dei cittadini.

Silvano Privitera