Kore Enna. Convegno “Natura storia e archeologia: il pollo sultano”

Enna. “Si è svolto mercoledì, all’Università di Enna Kore, il convegno “Natura Storia e Archeologia: il Pollo sultano” che, oltre a coinvolgere rappresentanti del mondo accademico siciliano nella sua completezza con la partecipazione delle Università di Enna, Palermo, Catania e Messina, ha anche coinvolto l’Università di Bologna, la Provincia Regionale di Enna, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente, la Soprintendenza ai BB. CC. AA. di Enna, il Parco Archeologico di Villa Romana del Casale, la LIPU e la Ripartizione Faunistico Venatoria della Regione Siciliana.
E’ stato il Preside della facoltà di Ingegneria, Architettura e Scienze Motorie della Kore, il prof. Giovanni Tesoriere, ad introdurre i lavori mentre Sua Eccellenza il Prefetto di Enna, Dr.ssa Clara Minerva, ha salutato i convenuti.
Il tema centrale del convegno è stato il Pollo sultano, uccello che in Sicilia si era estinto e che è tornato a nidificarvi in seguito al progetto di reintroduzione avviato dall’ISPRA nel 1997, con il coinvolgimento della LIPU, e promosso dalla Regione Sicilia. Dai luoghi di rilascio ubicati lungo la costa meridionale e orientale dell’Isola, la specie ha avviato un processo spontaneo di ricolonizzazione di tutti i biotopi idonei presenti in Sicilia, raggiungendo anche zone umide interne come il Lago di Pergusa.
Nel nostro Lago, ormai da alcuni anni, si è costituito un nucleo riproduttivo stabile con 12 coppie rilevate nel 2011 e tuttora in fase di espansione. Tale processo di insediamento è stato attentamente monitorato dall’Università Kore anche con ricerche fortemente volute dalla Provincia Regionale di Enna, che gestisce la Riserva. Da anni, infatti, tale Ente Gestore promuove vari studi sulla riserva pergusina, tra cui il monitoraggio ambientale. Tra gli obiettivi del Convegno c’era quello di far conoscere il Pollo sultano e di sensibilizzare circa la necessità di garantirne la conservazione, legata alla tutela delle zone umide, ma c’era anche quello di mettere in risalto l’interesse storico-culturale di questa specie. Infatti, il Pollo sultano nell’antichità fu una specie molto nota e apprezzata, come dimostra anche uno degli splendidi mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.

Inoltre l’incontro voleva stimolare al lavoro interdisciplinare, evidenziando la necessità di operare una piena integrazione tra la pianificazione ordinaria del territorio, le politiche settoriali e la legislazione a tutela dell’ambiente, evitando la frammentazione della gestione delle risorse. Tale governance dovrebbe essere considerata fondamentale per la gestione sostenibile del nostro territorio.Tutto questo è stato ampiamente sviscerato grazie al contributo dei vari relatori che per la parte naturalistica ha coinvolto gli ornitologi Bruno Massa, Natalino Cuti, Renzo Ientile ed Alessandro Andreotti, referente Nazionale del Progetto di reintroduzione, e la biologa Rosa Termine. Mentre per la parte storico-archeologica ha coinvolto l’antichista Maura Andreoni (che ha condotto i convenuti alla scoperta del Pollo sultano nell’arte antica mediterranea), l’arch. Roberto Garufi dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, la Soprintendente ai BB. CC. AA. di Enna Fulvia Caffo, l’archeologa Flavia Zisa. Un interessante contributo dal punto di vista giuridico è stato dato anche dal Giudice, nonché cultore di antichità, Silvio Raffiotta. Infine l’aspetto relativo alla pianificazione territoriale è stata trattato dall’urbanista Fabio Naselli”.

Foto da sinistra:Caffo, Raffiotta, Minerva, Tesoriere, Termine, Zisa