Piazza Armerina. Il questore Patanè sul fenomeno dello stalking

Piazza Armerina. Quest’oggi a partire dalle ore 10 si terrà a Piazza Armerina, presso il teatro comunale “Garibaldi”, il convegno sul tema ”Stalking: al centro della persecuzione. Il reo, la vittima e…quale tutela?” organizzato dall’avv. Miriam Fanella presidente  dell’AMI-Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani distretto di Caltanissetta e dal dott. Giovanni Bologna presidente del Lions Club di Piazza Armerina. Il fenomeno dello Stalking, termine mutuato dal mondo anglosassone con cui comunemente vengono indicati gli atti persecutori a danno di molte persone in netta prevalenza donne ma anche uomini  sta, purtroppo, cominciando ad  interessare anche piccole realtà come quelle della provincia di Enna. Nella sola Piazza Armerina nel 2011 sono stati registrati tre arresti da parte della polizia per stalking a danno di altrettante giovani donne e  lo scorso martedì un altro arresto per cyber  stalking, persecuzioni via internet, è stato effettuato a Valguarnera.

Del fenomeno abbiamo parlato con il Questore della provincia di Enna, dott. Salvatore Patanè, che oggi nell’ambito del convegno di studi al “Garibaldi” relazionerà sul “Potere di ammonimento del Questore”.

Dott. Patanè in che cosa consiste la procedura di ammonimento prevista dall’art 8 della legge n° 38/2009 ?

La legge prevede che prima della querela la vittima di stalking possa rivolgersi alle autorità di polizia e chiedere al Questore di ammonire l’autore delle molestie. Una volta raccolte le informazioni necessarie, il Questore se ritiene fondata la richiesta ammonisce oralmente il molestatore e redige un processo verbale, rilasciandone copia all’ammonito ed alla vittima delle molestie. Inoltre valuta possibili provvedimenti in materia di armi e munizioni.

Quali misure oggi vengono adottate a sostegno delle vittime e qual’è il ruolo delle forze di polizia?

Quando si è vittime di atti persecutori, occorre sempre rivolgersi alle autorità per denunciare, spesso questo è il passo più difficile ma senz’altro quello necessario e fondamentale. La persona perseguitata che si rivolge alle Forze di Polizia, va ascoltata, rassicurata e sostenuta. Nella gestione di queste situazioni, utilissima è senz’altro una corretta sinergia tra le Forze di Polizia e i centri antiviolenza o strutture specializzate presenti sul territorio, anche nell’ottica di un sostegno psicologico.

In provincia di Enna negli ultimi anni avete registrato una recrudescenza del fenomeno?

Dai dati in nostro possesso a partire dal 2009, anno in cui la legge è entrata in vigore ed in cui in provincia di Enna furono denunciati solo 17 casi, siamo arrivati a 36 casi denunciati nel 2010, e per il 2011, ad un mese dalla fine dell’anno, alla denuncia di  ben 34 casi. Non considero il numero crescente di denunce come un fatto negativo ma bensì come l’emergere di un fenomeno prima sottaciuto.

 

Marta Furnari