Enna. Una eccellenza il Leda della Kore

La facoltà di Ingeneria dell’Università Kore diventerà punto di riferimento e centro di ricerca unico in Europa nel settore della dinamica sperimentale e dell’ingegneria sismica. Un campo che avrà la possibilità di offrire consulenze nazionali ed internazionali per la realizzazione di grandi infrastrutture. Alla presentazione del progetto, ieri mattina, erano presenti il presidente della Kore, Cataldo Salerno, il rettore Salvo Andò, il presidente della facoltà di Ingegneria, professor Giovanni Tesoriere, il vice presidente del Consiglio Nazionale Universitario, professor Enzo Siviero,il professor Massimo Guarascio dell’Università della Sapienza ed i progettisti, i giovani ricercatori Marinella Fossetti e Giacomo Navarra. Per la realizzazione del centro di ricerca Leda, finanziato per 10 milioni 750 mila euro dal Programma Operativo Nazionale “Ricerca & Competitività 2007/2013, probabilmente nella zona industriale di Dittaino, sicuramente più compatibile e meglio raggiungibile. Il progetto ha superato la concorrenza di ben 85 progetti, presentati dalle maggior università europee. Il Laboratorio Leda darà lavoro a circa 50 professionisti con enormi ricadute in termini di occupazione e di sviluppo. “Il centro di ricerca Leda – ha dichiarato il professore Tesoriere – non solo consentirà un notevole impulso nel campo della sperimentazione su modelli in grande scala rispetto alle attuali possibilità presenti in Italia ma vanterà l’esclusività assoluta nel contesto europeo per un doppia peculiarità. La prima è che ad oggi non esistono installazioni di due tavole vibranti a sei gradi di libertà che possono lavorare congiuntamente (e si tratta di condizione essenziale per una accurata simulazione sismica su strutture di grande luce come implacati da ponte o sezioni di edifici industriali), la seconda è che le due tavole unite rappresenterebbero il più grande sistema a sei gradi di libertà in tutto il territorio Europeo; terzo si tratta di un progetto che è stato affidato ad una delle più giovani università d’Italia, appunto la Kore”.
“Tra le attrezzature previste – dichiarano i due progettisti Fossetti e Navarra – nella realizzazione del laboratorio, quella che risulta assolutamente singolare ed esclusiva nel panorama tecnico scientifico dei competitors a livello europeo, è rappresentata da un sistema di due tavole vibranti di forma quadrata con dimensioni di oltre 3 metri per lato, entrambe a sei gradi di libertà. Tale sistema è stato ispirato dallo studio di alcuni dei centri di ricerca sperimentali più importanti al mondo”.
Dunque un laboratorio che consentirà di studiare i comportamenti dei materiali in caso di terremoti, di realizzare strutture di una certa importanza in territorio sismico. L’ingegnere Fausto Severino, consigliere di amministrazione dell’Università, si è detto orgoglioso di questo successo, mentre il rettore Salvo Andò ha voluto significare come la piccola Kore ha saputo, attraverso giovani ricercatori, conquistare un grosso traguardo ed un importante laboratorio segno che alla Kore si punta alla qualità e si sono dovuti superare tanti steccati, ma tutto perché c’è stata buona formazione e buona ricerca.
Felice il professor Enzo Siviero perché ha creduto molto in questa università. “Ho vinto una scommessa con la Kore – ha dichiarato il professor Siviero – contro il razzismo culturale. Ho visto sintomi importanti in questa università che ho difesa a spada tratta subendo anche delle critiche, ho apprezzato il rapporto umano esistente tra docenti e studenti, esistono molte prospettive; lo spazio per i giovani c’è ed è concreto, bisogna avere la pazienza di ascoltare i giovani. Il professor Guarascio ha parlato della istituzione di una rete-scuola di Ingegneria nel Mediterraneo, poi la illustrazione del progetto da parte dei professori Fossetti e Navarra.


Nella foto da sinistra: Marinella Fossetti, Enzo Siviero, Giacomo Navarra e Giovanni Tesoriere ed il progetto architettonico del Prof.Arch. Gianluca Burgio