Sondaggio dell’Istituto Demopolis: l’opinione dei siciliani sulla manovra del Governo Monti

Cresce, in Sicilia, la preoccupazione dell’opinione pubblica per l’impatto sociale che le misure economiche, al vaglio del Parlamento, potranno avere sul tenore di vita delle famiglie nell’Isola. Il 55% dei cittadini, secondo l’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, ritiene i provvedimenti del Governo Monti necessari per ridurre il debito pubblico ed evitare il default del Paese, ma socialmente poco equi.
I siciliani si fidano, in maggioranza, del nuovo Premier, ma esprimono dubbi sui due caposaldi della manovra varata dal “Governo dei professori”: casa e pensioni. Decisamente impopolare, con una contrarietà del 70%, risulta l’IMU, che segna di fatto un ritorno dell’ICI sull’abitazione principale; in materia previdenziale, destano perplessità l’aumento dell’eta pensionabile per tutti a 66 anni e, soprattutto, il blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione. Ma piacciono poco ai cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis, anche l’ulteriore aumento ipotizzato di 2 punti percentuali dell’IVA e quello già in vigore delle accise sulla benzina, anche per i rischi depressivi sul potere d’acquisto del ceto medio.

“Sembra pesare, nella valutazione dei siciliani, l’assenza di alcuni tra i provvedimenti più attesi dall’opinione pubblica – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento -: il taglio dei costi della politica con la riduzione del numero e delle indennità dei parlamentari, auspicato da 9 cittadini su 10, ma anche un piano concreto per la crescita economica, l’occupazione giovanile ed il rilancio dei consumi, al fine di evitare l’incombente rischio recessione. Appare oggi diffuso il timore – prosegue Pietro Vento – che, dalla manovra, possano risultare ulteriormente penalizzati il ceto medio e le fasce sociali meno abbienti”.

Tra i provvedimenti più apprezzati, la tassa su barche ed auto di grossa cilindrata (88%), la deducibilità dell’IRAP sul lavoro e gli sgravi alle imprese per le assunzioni di giovani e donne (85%); piace, anche se considerata troppo esigua, l’imposta sui capitali rientrati in Italia con lo scudo fiscale. Secondo l’indagine DEMOPOLIS, non risultano gradite invece, ai siciliani, le nuove accise su benzina e gasolio, gli ulteriori tagli al Fondo sanitario nazionale (con rischi di aumenti dei ticket regionali), l’incremento delle aliquote Iva, il blocco della rivalutazione all’inflazione delle pensioni e la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa: provvedimenti che vedono la contrarietà di oltre i due terzi dei cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis.
“Tra gli obiettivi annunciati da Mario Monti nel giorno della fiducia in Parlamento, l’unico oggi pienamente raggiunto, agli occhi dell’opinione pubblica, appare – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento – quello del rigore, imprescindibile per la riduzione del debito pubblico. Si chiedono però, i siciliani, se la manovra, così strutturata, possa ragionevolmente contribuire alla ripresa economica del Paese e del Sud in particolare”.

Nota metodologica
L’indagine è stata condotta dal 9 al 12 dicembre 2011 dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 840 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione siciliana maggiorenne, stratificato per genere, età, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area geografica di residenza. Direzione della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologia cawi-cati di Marco Tabacchi.
Approfondimenti e metodologia sul sito: www.demopolis.it