In 44 i detenuti, ristretti nelle carceri di Enna, Nicosia e Piazza Armerina, che usufruiranno dell’indulto

Enna. L’emergenza nelle carceri italiane è stato affrontato con il “pacchetto Severino”, in quanto la proposta è stata fatta dal neo ministro della Giustizia Paola Severino. Tra i provvedimenti più interessanti per i detenuti vi è quello dell’innalzamento da 12 a 18 mesi della pena detentiva finale che può essere scontata a casa anziché in carcere. Sostanzialmente è un provvedimento che interesserà 3 mila e 300 detenuti, che si aggiungo agli oltre 4 mila che hanno già beneficiato il provvedimento. Per quanto riguarda la Sicilia saranno 500 i detenuti ad essere interessati dal provvedimento e di questi 44 riguardano la provincia di Enna 19 i detenuti che usciranno dal carcere di Enna, 5 dal carcere di Nicosia e 20 dal carcere di Piazza Armerina. Per i reati non particolarmente gravi, che vengono puniti con pene al di sotto dei quattro anni, a richiesta dell’imputato, si potrà scegliere un’attività lavorativa di pubblica utilità il cui esito positivo potrà determinare l’estinzione del reato. Questo provvedimento potrà anche consentire l’uscita dal carcere di tanti detenuti, ma il problema del sovraffollamento delle carceri rimane e soprattutto rimane la deficienza di organico della polizia penitenziaria con gli agenti che sono soggetti a turni massacranti ed a vivere in strutture in pieno degrado che necessitano di interventi urgenti. Da anni gli agenti penitenziari del carcere di Enna hanno evidenziato che manca il personale per un servizio valido ed efficienza ed anche che molti locali del carcere di Enna sono in pieno degrado ed inutilizzabili per cui vi sono celle per quattro persone dove i detenuti sono otto, dove l’ambiente è irrespirabile, dove dormire nei letti a castello è una sofferenza.