Confartigianato trasporti Sicilia: autotrasporto sul piede di guerra

Confartigianato Trasporti proclama il fermo nazionale generale dei servizi dell’autotrasporto merci dalle mezzanotte di lunedì 23 gennaio alle 24 di venerdì 27 gennaio, nel rispetto del codice di autoregolamentazione.
Il settore è in piena crisi e continua a pagare aumenti, ritardi ed inadempienze. Le difficoltà hanno superato ogni limite a causa dell’ennesimo aumento del gasolio (stimato in sei-sette mila euro all’anno in più per veicolo), che rappresenta il colpo di grazia per la sopravvivenza delle oltre 100.000 imprese di autotrasporto. Il quadro tragico del settore, che ha già subito negli ultimi anni perdita di competitività e vistoso calo di iscritti agli albi provinciali, è aggravato dai costanti rialzi dei premi assicurativi, dall’aumento delle giornate di divieto di circolazione (attualmente 84 su 365) e dal rischio della cancellazione dei costi incomprimibili di sicurezza. Le aziende sono dunque sempre più destinate al fallimento e questo porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro.
Da settimane è stata inviata una richiesta di incontro al ministro dei Trasporti Corrado Passera per discutere dei problemi che gravano sull’autotrasporto, ma fino ad ora è stato evitato il grido di allarme delle imprese ormai al collasso. Così Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto e Sna Casartigiani, che rappresentano la quasi totalità delle imprese, hanno proclamato il fermo e dunque metteranno in atto questa forma estrema di protesta bloccando per quattro giorni da nord a sud l’intero territorio italiano, affinché le problematiche che pongono abbiano risonanza nazionale. Obiettivo minimo è aprire un dialogo serrato con il Governo, al fine di ottenere, almeno nell’immediato, il recupero mensile dell’aumento delle accise.