Lombardo: Le istanze della Sicilia al premier Monti

Raffaele Lombardo: Le istanze della Sicilia al premier Monti
Domani incontrerò Mario Monti a Roma insieme agli assessori Elio D’Antrassi, Massimo Russo, Piercarmelo Russo e Gaetano Armao perché a prescindere dai temi che il presidente vorrà affrontare, le questioni che tratteremo riguradano anche le competenze specifiche dei loro assessorati.
Affronteremo le questioni che sono state sollevate nei giorni della protesta sia da coloro che ho ricevuto – Forza d’urto, i Forconi, l’Aias – e anche le altre categorie che sono state ricevute dagli assessori.
I temi sono sia quelli che riguardano il trasporto – il costo della benzina, il traghettamento, le tariffe autostradali – sia le tematiche della pesca – sono molto influenzate dalle decisioni dell’Unione Europea – così come le questioni che attengono all’agricoltura dove bisogna affrontare la concorrenza sleale e la competizione impari con i prodotti del nord Africa o della Turchia non più sostenibile visto che da noi c’è un’agricoltura pulita e occorro norme rigorose contro le agro-piraterie e controlli che fino ad oggi non ci sono stati.
Per non parlare poi delle altre misure che servono al mondo agricolo che magari in passato è stato abituato a vivere di contributi e ora non riesce a riconquistare i mercati. Mercati che oggi sono rappresentati dalla grande distribuzione che si approvvigiona dove ritiene più comodo e mette in ginocchio le produzioni di qualità della nostra agricoltura.
Alcuni provvedimenti vanno presi da noi: già abbiamo operato con la Serit e la Crias e abbiamo avviato qualche iniziativa legislativa che deve cercare di frenare la proliferazione di strutture della grande distribuzione che non giovano né alla produzione né al medio e piccolo commercio che sono le dimensioni tipiche della nostra economia.
Faremo quindi il punto della situazione. Sarà un discorso che non si chiuderà domani e che dovrà essere verificato giorno per giorno nei risultati perché credo che questa sensibilizzazione straordinaria che la protesta ha determinato sia servita a richiamare l’attenzione.
Aggiungo poi che onestamente continuare a farci del male sia non solo controproducente ma anche stupido e insopportabile. Fermare le nostre produzioni che senza i camion restano a marcire nei campi o impedire il rifornimento dell’acqua potabile o del latte o del metano per il riscaldamento è un volerci fare del male che la gente non sopporta.