Piazza Armerina. Ferme le campane della Basilica Cattedrale

Piazza Armerina. Nei primi tempi nessuno lo aveva notato ma giorno dopo giorno, dopo oltre un mese di silenzio del campanile più alto della città dei mosaici, posto sul monte Mira dove si staglia verso il cielo la maestosa Basilica Cattedrale, i cittadini che “sentono il vuoto nelle orecchie” sono sempre di più. “Chissà cosa sarà successo alle campane della Cattedrale” si sono chiesti in molti “Probabilmente il maltempo avrà danneggiato qualche apparecchiatura elettrica che alimenta il meccanismo che fa scandire le ore al possente campanone posto nel punto più alto della città”.
Come si ricorderà anche alle due campane e all’orologio di Palazzo di Città, è toccata la stessa silenziosa sorte, ormai da diversi anni, infatti, l’orologio non funziona più con la regolarità che lo ha contraddistinto per secoli, e che scandiva puntualmente il tempo della vita dei piazzesi.
E’ Filippo Rausa, presidente del comitato quartiere Monte a segnalare il problema dicendo: “Come l’orologio e le campane di Palazzo di Città anche le campane della nostra magnifica Basilica Cattedrale sono mute Ho raccolto le segnalazioni di tantissimi quartieranti, dopo oltre un mese di paziente attesa ci siamo chiesti cosa sia successo. Perché al di là dei sentimenti, l’utilità delle campane oltre alla funzione civica di segnalare l’orario, ricordano soprattutto l’orario delle funzioni religiose, di preghiere vespertine, ma anche eventi particolari, feste importanti, avvenimenti gioiosi come i matrimoni o tristi come la morte di qualche parrocchiano, quartierante o concittadino. Le campane, insomma, sono l’anima di ogni comunità, rappresentano il segnale di vita, il richiamo ad un evento, l’invito a partecipare, il ricordo di esserci, l’importanza di un incontro. Con questi sentimenti e per queste motivazioni che chiediamo al parroco della Basilica Cattedrale, don Filippo Bognanni, di bruciare le tappe e di fare presto, perchè come dicono gli anziani, quelle campane “sono la voce di Dio” e perché no la voce dell’uomo, della collettività, della necessità e sono il segnale che dove c’è quel suono c’è vita”.

Marta Furnari