Comune di Enna, bilancio di previsione e dissesto finanziario

Enna. Bilancio di previsione, Patto di stabilità, Imu , decreto “Salva Italia”, chiusura del dissesto finanziario, dichiarato nel dicembre del 2005 sono gli attuali “punti critici dell’amministrazione comunale ennese in difficoltà economiche, con le attività imprenditoriali bloccate e la impossibilità di intervenire per la soluzione di alcuni problemi cittadini, nonostante vi sia la disponibilità finanziaria. “Intanto i tagli effettuati da Regione e Stato rendono difficili le operazioni di preparazione del bilancio di previsione di quest’anno – dichiara Vittorio Di Gangi – Infatti abbiamo difficoltà notevoli nell’impostare il bilancio, probabilmente , con tanta buona volontà, solo alla fine di aprile possiamo saremo in grado di elaborare il bilancio di previsione, trasferirlo all’apposita commissione e poi portarlo in discussione al consiglio comunale .Per ora si lavora con i dodicesimi degli stanziamenti che era stati assegnati nel 2011”. L’assessore Di Gangi, contesta, ma non è il solo, il patto di stabilità che blocca le attività dei comuni, blocca il pagamento alle imprese, blocca tutto quello che potrebbe tornare utile alla collettività ennese . “Il nostro comune si trova ad avere 500 mila euro a disposizione – precisa Vittorio Di Gangi – che potrebbero servire per interventi specifici sul territorio dal miglioramento delle strade cittadine ed extraurbane, danneggiate dal maltempo; la cura del verde, interventi mirati al cimitero, avere la possibilità di dare un contributo concreto alle attività produttive”. Si parla anche di esaminare la possibilità di abbassare le tariffe visto che dal 2005, tenuto conto del dissesto finanziario, le stesse sono al parametro più alto; si vorrebbe apportare qualche modifica, ma le difficoltà sono decisamente enormi, cercheremo di venire incontro, soprattutto alle famiglie meno abbienti . Per quanto riguarda il decreto “Salva Italia” il comune di Enna da un’indagine, effettuata qualche settimana fa, consegnerà allo Stato qualcosa come 3 milioni e mezzo di euro. “Si tratta di somme – conclude l’assessore Vittorio Di Gangi – che arriveranno dall’Imu, che avrà un impatto decisamente negativo sulle attività produttive. Intanto è prevista un’aliquota dello ‘0,76 per la seconda casa; lo 0,40 per la prima casa, l’aliquota per l’agricoltura, che è un comparto molto importante per il territorio, non supererà lo 0,1. Alla fine dall’incasso bisognerà togliere il 50 per cento, che significa tre milioni e mezzo, somma che dovrà essere trasferita allo Stato. Il costo complessivo dell’Imu raggiungerebbe gli 8 milioni di euro. Dalla commissione che ha gestito il dissesto potrebbero arrivare delle novità interessanti, come l’arrivo di somme rimaste, dopo che la stessa commissione ha liquidato tutti i creditori del comune e si tratta di una somma abbastanza consistente.